La sesta puntata di Squadra Antimafia inizia con Anna Cantalupo che informa il questore Licata che l’uomo che si fa chiamare Giovanni Reitani in realtà è Ulisse Mazzeo, e che è tornato a Catania per vendicarsi del mandante della strage dei Mazzeo, ovvero Adamo Corda.
E Ulisse è proprio in suo compagnia, parla del passato durante un passeggiata, mentre al porto si sta portando avanti l’asta per la compravendita dell’uranio.
Rachele ha una brutta sensazione, “cose di femmine”: vorrebbe chiudere l’asta in fretta ma Antimo le dice di stare tranquilla. Lei però non lo è e continua a guardarsi in giro fino a quando non trova una bomba: grida a tutti di andare via ma uno dei compratori stranieri non le crede e la prende in ostaggio.
Anna Cantalupo nel frattempo chiama l’agente dei Servizi Segreti avvertendolo che il finto Reitani ha teso a tutti una trappola e lui finalmente si decide a dirle dove sono. Rachele Ragno e Torrisi, approfittando dell’intervento armato di De Silva, riescono a scappare.
Nel conflitto a fuoco, De Silva riesce a ferire Antimo, e Antimo spara a Milla. La Duomo arriva a sparatoria conclusa, prendendo i compratori stranieri: ne segue comunque un altro conflitto a fuoco, durante il quale Rachele e Torrisi riescono a scappare in auto con Antimo.
Il viaggio dura poco perché Antimo non riesce a tenere il controllo del veicolo e finiscono contro una pala meccanica. Antimo capisce che non potrà sopravvivere, dice a Rachele di scappare e di “scannare Reitani”. Le dà un bacio e si fa avanti verso i poliziotti che gli sparano e lo uccido.
De Silva e Milla aprono il tir dove ci sarebbe dovuto essere il carico di uranio e trovano solo una lampada da tavolo.
Squadra Antimafia 8, puntata 14 ottobre 2016
Al porto il questore e la Duomo parlano con i Servizi Segreti: vengono a sapere che “hanno attivato” De Silva per l’operazione di recupero dell’uranio in cambio dell’immunità totale. Ma De Silva da due giorni non si fa sentire…
Nel frattempo Ulisse punta un coltello alla gola ad Adamo, pronto a ucciderlo, ma prima gli dice cosa ha fatto: “Antimo a quest’ora è già morto, la colpa dei padri ricade sui figli”. Gli uomini di Adamo arrivano in tempo per salvare il loro capo, il quale comunica che ha intenzione di scannare Ulisse “pezzo per pezzo”.
De Silva ha un problema: Milla ha perso conoscenza. Lui la prende a schiaffi, le chiede di mettere il codice per fermare il cianuro dell’impianto, lei con un rantolo gli risponde che a mettere il codice era il suo capo. La donna però non gli dice chi è, e sviene.
Bertinelli, nonostante sia rimasta ferita nel conflitto a fuoco, non smette di indagare sul tesoro di Rosy Abate e va a parlare con la suora del monastero dove si era ritirata. La suora le dice che oltre a Calcaterra c’era un signore anziano che la andava a trovare, il giardiniere di Palermo.
Nigro è particolarmente preoccupato perché non ha più notizie di Patrizia: la ragazza scappa dagli uomini che la tenevano prigioniera ma non riesce a chiamare il poliziotto perché viene catturata di nuovo. I due poi la lasciano in una casa abbandonata: “Prega che l’affare che ci ha proposto Giovanni sia buono se no finisci sotto terra con lui”.
La Bertinelli chiede alla madre in carcere chi è il medico di Adamo Corda, che ha un glaucoma e sta perdendo la vista, nella speranza di riuscire a trovare il suo nascondiglio.
Squadra Antimafia 8, puntata 14 ottobre 2016
“Non c’è un modo per fermare il timer, siamo stati usati tutti e due”, dice Milla a De Silva prima di morire. De Silva chiama Lugli chiedendogli aiuto, ma l’agente dei Servizi Segreti non è interessato a salvarlo: “Per me sei già ufficialmente morto”.
Adamo Corda è pronto a fare a pezzi Ulisse Mazzeo, ma il finto Reitani non sembra particolarmente preoccupato: “Sei sicuro che sarò io a morire oggi?”. Ulisse infatti può ancora contare sull’appoggio di due uomini, gli ultimi rimasti della famiglia Marchese – gli stessi che avevano sotto sequestro Patrizia – e che sono pronti a vendicarsi.
“Prima ha distrutto i Marchese e poi si fa aiutare dai superstiti”, capisce Anna Cantalupo proprio mentre i due Marchese salvano Ulisse Mazzeo. La Duomo sta andando all’indirizzo segnalato dal medico di Adamo mentre tra i due si sta compiendo l’ultimo atto.
Ulisse Mazzeo trova la sua vendetta ammazzando Adamo Corda. Subito dopo alla villa arriva la Duomo e segue una sparatoria: i tre riescono comunque a fuggire.
Squadra Antimafia 8, puntata 14 ottobre 2016
Anna non si sente in grado di ricoprire il ruolo a capo della Duomo, ne parla con Giano e lui la rassicura. I due finiscono per baciarsi, ma Carlo apre la porta interrompendoli.
I due Marchese e Mazzeo vanno nel loro nascondiglio ma non trovano Patrizia. “Mi sa che lo so dove sta”, dice Ulisse. Lei nel frattempo è riuscita ad arrivare al motel dove si incontrava con Nigro e lo chiama. Il portiere del motel però avverte Ulisse dell’arrivo della ragazza.
Carlo non arriva in tempo perché i Marchese hanno fatto prima e l’hanno già presa. Ulisse gli spara da dietro, ferendolo a una spalla e sta per finirlo quando arriva Giano a salvarlo.
Carlo chiede a Giano di coprirlo con Anna, è intenzionato ad arrestare Mazzeo e salvare Patrizia, e per farlo ha bisogno di rimanere in servizio. Anna chiede a Giano di parlare in privato, non si fida della versione che i due le hanno fornito in ospedale: “Non sei cambiato, tu con me hai chiuso”, gli dice molto delusa.
De Silva ha capito che la lampada che ha trovato nel tir era quella della sua camera in orfanotrofio. Ed è lì che De Silva torna quando mancano due minuti sul timer. Si infila la pistola in bocca, convinto a farla finita, quando iniziano i flashback di quando era bambino.
In quella che era la sua vecchia stanza trova Ulisse: “Hai capito adesso?”, gli chiede. Ma De Silva finisce per terra in preda agli spasmi.
La Bertinelli e Sciuto raggiungono il giardiniere di Rosy Abate e lì trovano anche Buonanno, alla caccia del tesoro di Rosy. Nel frattempo Rachele viene informata dell’identità di Ulisse Mazzeo e le dicono che ha ammazzato Adamo.
De Silva si sveglia e Ulisse gli dice che in realtà non era cianuro quello che aveva in corpo: “Io ti ho fatto muovere a mio piacimento, ci era mai riuscito nessuno?”, gli chiede Mazzeo. “Mio figlio mi ha visto quando ho ammazzato Reitani ma non potevo scappare con lui. Ho dovuto lasciarlo così mio figlio si è fatto da solo ma è diventato qualcuno oggi, come me. Sono io, tuo padre. Bentornato a casa figliolo“.