I furti negli ospedali da maggio 2014 a dicembre 2015 si sono fermati: merito della lotta al crimine farmaceutico.
Si tratta di un’intensa attività di monitoraggio messa in atto dalle agenzie di controllo ma se prima occorreva aumentare i controlli sul territorio, adesso i social network stanno diventando un mercato molto appetibile per il crimine farmaceutico.
È quanto emerso nel corso della Conferenza Internazionale sulla seconda fase del progetto europeo ‘Fakeshare’, coordinato dall’Agenzia Italiana del Farmaco e co-finanziato dal Programma ‘Prevention of and fight against crime’ nato con l’obiettivo di proteggere la salute dei cittadini dai pericoli che arrivano dal commercio illegale di farmaci sul web.
Adesso c’è una seconda fase del progetto che punta ad estendere gli ambiti di utilizzo della piattaforma già creata, per condividere tutte le informazioni sulla vendita illegale on line attraverso e anche su altre ad altre tipologie di ‘crimine farmaceutico’, dalla produzione e distribuzione di farmaci falsificati o illegali, alla promozione di farmaci pericolosi attraverso farmacie web non autorizzate e/o social network e al furto e riciclaggio di medicinali.