Il rapporto dell’Istat sull’Economia non osservata nei conti nazionali relativo al 2014 è allarmante: oltre 3 milioni e mezzo di lavoratori in nero, 180mila in più rispetto al 2013, mentre l’1%del Pil, pari a 17 miliardi corrisponde al traffico di droga, prostituzione e contrabbando di tabacco.
L’economia non osservata registra un aumento rispetto al 2013, infatti nel 2014 l’attività illecita valeva il 13% (211 miliardi) del Pil contro il 12,9 dell’anno precedente. Il 46,9% proveniva dall’evasione fiscale. Confrontandolo anche con l’anno 2011 dove la percentuale si fermava al 12,4, si può notare che il valore del Pil in tre anni ha subito un aumento dello 0,6%.
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Ma la prostituzione in Italia è già tassata; questo ai sensi dell’articolo 36 comma 34bis della Legge 248/2006, come chiarificato dalla Cassazione con le Sentenze n. 10578/2011, 18030/2013, 7206/2016 e 15596/2016. Il Codice relativo è 96.09.09 “Altre attività di servizio per la persona non classificabili altrove”.
Cosa aspettano i sex workers ad aprire la partita IVA e pagare le tasse in merito?