Così come annunciato nella giornata di ieri, è stato approvato, questa mattina, il decreto che riguarda le zone del Centro Italia colpite dal sisma. A darne l’annuncio direttamente il presidente del Consiglio, Matteo Renzi attraverso un tweet, al termine del Consiglio dei Ministri durato 40 minuti.
In totale sono stati stanziati 300 milioni di euro. Per la ricostruzione vera e propria, la legge di Bilancio ha previsto 4,5 miliardi di euro. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, ha annunciato: “Le stime parlano di 3,5 miliardi per edifici privati e un miliardo per edifici pubblici”.
“Risorse già previste dalla legge di Bilancio che approveremo sabato prossimo e di cui nel decreto si fa esplicito collegamento”. Il governo non ha specificato dove reperirà i fondi: “Sono risorse nazionali. I contributi diretti che arriveranno invece dalla Commissione europea saranno invece entro limiti molto stringenti, che possono andare attorno al 6% della spesa complessiva”.
A beneficiare delle misure saranno le persone fisiche che alla data del tragico sisma, del 24 agosto scorso, avevano la residenza in uno dei 17 centri devastati (Accumoli, Acquasanta Terme, Amatrice, Arquata del Tronto, Campotosto, Capitignano, Cascia, Cittareale, Montefortino, Montegallo, Monteleone di Spoleto, Montemonaco, Montereale, Norcia, Preci, Rocca Santa Maria, Valle Castellana).
Ma in cosa consiste? Tra le novità principali i versamenti e adempimenti tributari verranno sospesi fino all’anno prossimo e alla ripresa pagamenti a rate senza sanzioni e interessi. Verrà inoltre consentita la ricostruzione delle opere pubbliche tramite erogazioni dirette alimentate da mutuo concesso dalla Bei e finanziamenti agevolati per i privati, oltre a indennizzo da parte dello Stato.
Per quanto riguarda le riparazioni riparare o ricostruzioni di immobili (di cittadini e imprese) dei privati, saranno previsti finanziamenti agevolati a 25 anni, tramite convenzioni con le banche, a valle di un accordo con l’Abi. I finanziamenti saranno concessi tramite contratti-standard assistiti dalla garanzia dello Stato e potranno fruire di crediti d’imposta.
Per quanto riguarda l’indennizzo sarà in tutti i casi pari al 100% del contributo (tranne che per le seconde case fuori dal cratere per le quali non supererà il 50%) e le condizioni per ottenerlo saranno molto vincolanti.