Referendum, il Tar convoca ricorrenti e governo | La sentenza è prevista per il 7 ottobre

di Redazione

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Referendum, il Tar convoca ricorrenti e governo | La sentenza è prevista per il 7 ottobre

| giovedì 06 Ottobre 2016 - 12:07

Dopo il ricorso del M5S e di Sinistra italiana sul testo del quesito del referendum, il presidente della II sezione bis del Tar del Lazio, Elena Stanizzi, ha convocato i legali di ricorrenti e l’Avvocatura dello Stato per una audizione preliminare.

A parere dei ricorrenti “il quesito così formulato finisce per tradursi in una sorta di ‘spot pubblicitario‘, tanto suggestivo quanto incompleto e fuorviante, a favore del Governo che ha preso l’iniziativa della revisione e che ora ne chiede impropriamente la conferma ai cittadini, che non meritano di essere ingannati in modo così plateale”.

La convocazione-audizione (che si svolge in camera di consiglio) è stata disposta dal presidente della II sezione bis del tribunale e chiesta dai ricorrenti (insieme con i legali di M5s e Si, anche l’Avvocatura dello Stato in rappresentanza di Quirinale, Palazzo Chigi, Ministero dell’Interno e Ministero della Giustizia).

La sentenza del Tar del Lazio arriverà il 17 ottobre, si apprende alla fine dell’audizione. “Oggi non ci sarà alcun decreto monocratico ma il presidente ha preannunciato la fissazione di un’udienza straordinaria di discussione davanti al collegio intorno a metà ottobre”.

Alla fine di quell’udienza ci sarà una sentenza che poi sarà pubblicata in tempi ristretti. Tre sono le possibilità di decisione: confermare il provvedimento di indizione del referendum, annullarlo potendo anche dare indicazioni su eventuali cambiamenti nel quesito oppure dichiararsi incompetente sulla materia.

L’Avvocatura presenterà nei prossimi giorni una memoria difensiva in cui solleverà una serie di eccezioni di inammissibilità, a partire dal dubbio sul difetto di giurisdizione del giudice amministrativo rispetto alla materia del ricorso: in altre parole, l’Avvocatura farà leva sulla tesi che il Tar non sia competente a dirimere la questione posta.

Nel merito, poi, difenderà la formulazione del quesito. A questo proposito, uno dei punti da chiarire è se nel quesito andassero indicati gli articoli della Costituzione che vengono toccati dal referendum, come chiedono i ricorrenti. Ma secondo l’Avvocatura questo non è un obbligo previsto per legge.

 

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