L’allarme cyberbullismo in Italia cresce esponenzialmente. Basti pensare che da inizio 2015 al 30 settembre sono state presentate 397 denunce con vittime minorenni, soprattutto per ingiurie e minacce, ma anche per diffusione di materiale pedo-pornografico, immagini scambiate anche in contesti di apparente intimità ma che poi finiscono in Rete.
I dati sono stati diffusi in occasione della nuova campagna della Polizia contro il cyberbullismo #cuoriconnessi. Delle quasi 400 denunce in meno di due anni, 144 sono state per ingiurie, minacce e molestie, 137 per furto d’identità sui socialnetwork, 67 per diffamazione online, 36 per diffusione di materiale pedo-pornografico e 13 per stalking.
I minorenni denunciati all’autorità giudiziaria sono stati 90, di questi 36 per diffusione di foto e video, 26 per ingiurie e minacce e 16 per diffamazione online e 12 per furto di identità digitale.
“Più che andare alla ricerca della repressione è importante comunicare, informare, stare vicini ai ragazzi. La strada non deve essere solo l’introduzione di un nuovo reato, che pure ci sarebbe utile, ma saper ascoltare e rendere consapevoli delle grandi insidie senza criminalizzare il web, che è uno strumento, e non è né buono né cattivo”, ha detto il capo della Polizia, Franco Gabrielli.
Secondo Gabrielli: “È apprezzabile che il legislatore voglia dare preminenza all’aspetto della prevenzione rispetto a quello della repressione”. La nuova compagna nazionale, patrocinata dalla Camera dei Deputati e rivolta agli adolescenti e alle loro famiglie, in collaborazione con la catena di negozi Unieuro, che si integra alle numerose iniziative di prevenzione della Polizia Postale e delle Comunicazioni.