“Sono sempre stato un uomo libero, da uomo libero non posso che uscire da questo Movimento 5 Stelle, da quello che è diventato oggi e che non è più quello che era quando è nato”. Queste le prime parole del sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, già sospeso dai grillini.
Pizzarotti spiega: “Se avessi nominato io uno con la tessera del Pd, non so cosa sarebbe successo. Ora si giustifica l’ingiustificabile. Non sono cambiato io o i nostri ideali ma è cambiato il M5S. È mancata la coscienza critica, l’ho esercitata solo io, e quindi vengo visto come disturbatore”.
“In tante parti d’Italia siamo stati consumati da arrivisti ignoranti che non sanno cosa vuol dire amministrare: vogliamo governare e poi non si dialoga con nessuno. Questo non vuol dire governare – continua – Sono qui a dire quello che né il direttorio né altri hanno avuto il coraggio di dire”.
Per il sindaco: “È evidente che non si sia voluta ricomporre una situazione che poteva ricomporsi. Da quando il procedimento è stato archiviato, nessuno ha mai chiamato se non qualche sparuto parlamentare. E’ il 144° giorno da una sospensione illegittima che non è prevista dai regolamenti”.
“Sono l’unico sospeso d’Italia. Ma dal 7 dicembre 2014 io non ho accettato di avere paura: paura di dire quello che si pensa – continua – Invece questa paura serpeggia tra tante persone, ad esempio parlamentari che ti chiedono come va e dopo hanno paura di farsi una foto insieme“.
Capitolo nomine Teatro Regio.”Dopo 144 giorni dalla sospensione la codardia di non dare una risposta va cercata in questo direttorio che si è schierato e messo dietro il garante. Ma voi non avete un minimo di umanità, responsabilità e dignità per chiamare?”.
“Da quelli che volevano aprire il Parlamento, da quelli che volevano le telecamere dentro le aule, siamo diventati quelli delle stanze chiuse – conclude – Penso allo streaming dell’incontro sulle Olimpiadi. Amministrare vuol dire dialogo con altri, prendersi delle responsabilità. Noi parliamo di M5S al governo e dopo diciamo che non vogliamo dialogare con nessuno”.