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Cgia, commissioni bancarie italiane ‘salate’ |Uno studio rivela che sono le più care d’Europa

Gli italiani sono i più ‘tartassati’ per quanto riguarda le commissioni bancarie. Lo rivela l’Ufficio studi della Cgia, segnala che negli ultimi 7 anni (2008-2015) la crescita dei costi dei conti correnti, delle carte di credito e degli altri servizi bancari ha subito in Italia un’impennata che non ha avuto eguali nel resto d’Europa.

Tra i principali paesi Ue, in Francia l’incidenza percentuale delle commissioni nette sui ricavi delle banche si è attestata al 32,9%, in Austria al 27,5%, in Germania al 26,2% e nei Paesi Bassi al 17%. L’anno scorso i ricavi netti derivanti dalle commissioni bancarie hanno sfiorato i 30 miliardi di euro, quasi 5 miliardi in più rispetto al 2008.

Per la Cgia, se l’incremento è stato del 20% in Italia, nel Regno Unito si è fermato all’11,5%, in Francia all’ 11,1%, in Spagna al 6,5%, mentre in Germania (-4,6%), in Belgio (-7%) e soprattutto nei Paesi Bassi (-27%) c’è stata una forte diminuzione.

Dall’inizio della crisi (2008) al 2015, per la Cgia, i ricavi netti degli istituti di credito italiani da operazioni di prestito sono diminuiti di 13 miliardi (-25,3%), per contro l’incasso ascrivibile alle commissioni nette è aumentato di 4,9 miliardi (+20%) e quello relativo alla voce altri ricavi netti (costituito prevalentemente da attività assicurative o di negoziazione di titoli, valute e strumenti di capitale) è salito di 11 miliardi (+556,5%).

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Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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