I pm hanno chiesto tre anni, un mese e dieci giorni di carcere per l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino accusato di peculato e falso nell’inchiesta sulle cene pagate con la carta di credito comunale, e truffa ai danni dell’Inps per la vicenda della onlus Immagine, della quale fu presidente.
Sono 56 le cene sospette, tra luglio del 2013 e giugno del 2015, per complessivi 12.700 euro. Sono state pagate con la carta di credito in dotazione all’allora sindaco ma consumate, secondo gli inquirenti, “generalmente nei giorni festivi e prefestivi, con commensali di sua elezione, comunque la difformi della funzione di rappresentanza dell’ente”.
Le cene si svolgevano non solo a Roma, ma anche in altre città come Milano, Genova, Firenze e Torino.
Sempre secondo gli inquirenti, Marino avrebbe dato “disposizioni al personale addetto alla sua segreteria affinché formasse le dichiarazioni giustificative delle spese sostenute per le cene, inserendovi indicazioni non veridiche tese ad accreditare la natura ‘istituzionale’ dell’evento, ed apponendo in calce alle stesse la sua firma”.