Oggi è il giorno di Francesco Totti che spegne 40 candeline. In tanti gli hanno manifestato il proprio affetto e lui in un intervista a “Sky Sport 24” li ha ringraziati, ripercorrendo anche la sua carriera con la maglia della Roma.
“Ringrazio tutti di cuore, un tributo così non me lo sarei mai aspettato. Ringrazio i miei colleghi, gli altri sportivi, icone mondiali che mi gratificano tanto. Stamattina volevo staccare il telefono e darmi malato per non vedere nessuno, poi invece ho deciso di tenermi tutte le belle cose di oggi”.
“Non so come ho fatto ad arrivare a questo punto, forse perché non ho vizi, sono integro e la voglia e la passione ancora ci sono, voglio divertirmi ancora. Di momenti difficili ne ho percorsi tanti, soprattutto quando sono uscito fuori da un infortunio”.
Nel 2003 il passaggio al Real Madrid era vicino, poi qualcosa gli ha fatto cambiare idea: “Nel 2003 stavo per andare, anche se non è vero che ero in Spagna. Ma poi il cuore, gli amici e la famiglia mi hanno aiutato a riflettere e fortunatamente sono ancora qui a dire la mia. Poi quando c’era il problema del penultimo contratto ho seriamente pensato di cambiare squadra”.
Il capitano giallorosso ha tenuto a precisare anche una cosa: “Io faccio parte del gruppo e ne ho sempre fatto parte rispettando tutte le regole, sono coerente con me stesso. Non ho mai cacciato un allenatore, non ne ho mai neanche scelto uno”.
Tutti gli chiedono di continuare a giocare per altri due anni, ma lui non vuole sbilanciare: “Dipende dal fisico, ma principalmente contano la testa e la passione”.