I carabinieri di Palermo hanno arrestato dodici persone con l’accusa di associazione mafiosa, estorsione e danneggiamento. Emessi anche due provvedimenti di libertà vigilata di due anni nei confronti di altrettante persone, incensurate di Palazzo Adriano, ritenute i mandanti di un omicidio. Secondo gli investigatori avrebbero assoldato due uomini promettendo la somma di tremila euro.
L’operazione denominata ‘Grande Passo 4’, nata da una indagine del nucleo investigativo del gruppo di Monreale e dalla compagnia carabinieri di Corleone, colpisce il mandamento mafioso di Corleone e delle famiglie di Chiusa Sclafani e Palazzo Adriano e ha consentito di ricostruire gli assetti di vertice dei clan e i rapporti con le ‘famiglie’ vicine.
Sono stati, inoltre, documentati numerosi atti intimidatori attraverso i quali le famiglie mafiose controllavano il territorio.
Gli arrestati ci sono: Carmelo Gariffo, nipote di Bernardo Provenzano, arrestato nel 2006 e scarcerato nel marzo del 2014; Leoluca Lo Bue, allevatore e figlio di Rosario, l’anziano boss arrestato nei mesi scorsi; Vito Biagio Filippello e Vito Coscino, entrambi operai della forestale; Bernardo Saporito; il capo cantoniere Francesco Scianni, l’allevatore Pietro Vaccaro. Si trovano già in carcere da qualche mese e sono accusati, nel nuovo procedimento, di estorsione: Antonino Di Marco, Vincenzo Pellitteri, Pietro Masaracchia. In manette anche due omonimi Francesco Geraci, nipote e figlio di un capomafia deceduto.