La polizia di Catania ha sequestrato la società “San Giuliano s.r.l.” e tutti i suoi beni aziendali mobili, immobili e mobili registrati, dalla stessa società posseduti. Coinvolto nel sequestro anche il ristorante “Pitti”, situato nel centro di Catania in via Antonino di Sangiuliano.
Il provvedimento rappresenta la prosecuzione delle indagini che il 21 gennaio 2016 avevano condotto, nell’ambito dell’operazione “Bulldog”, all’esecuzione di 15 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso.
Le accuse riguardano anche intestazione fittizia di beni e furti commessi per conto della famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano. Tra gli arrestati, con l’accusa di avere fatto parte della citata associazione mafiosa, oltre al noto Roberto Vacante, figurava Salvatore Caruso.
Le indagini hanno evidenziato che la società “San Giuliano s.r.l.”, proprietaria del “Pitti” di Salvatore Caruso, “erano state fittiziamente attribuite al socio unico Gianluca Silvestro Giordano compagno di Melinda Caruso, figlia di Salvatore”.
È stata accertata inoltre la distrazione di denaro (per un ammontare di circa 100.000,00 euro) dalle casse di un altra attività di ristorazione già di proprietà di Salvatore Caruso. A quest’ultimo, a Gianluca Silvestro Giordano e a Melinda Caruso è stato contestato il reato di intestazione fittizia di beni.
A Giuseppe Caruso , figlio di Salvatore, è stata contestata l’appropriazione indebita di circa 85.000 euro distratti da altra attività di ristorazione attualmente sotto sequestro giudiziario. A Gianluca Silvestro Giordano è stata invece contestata la truffa ai danni dello Stato per essersi appropriato di generi alimentari destinati ad altra attività di ristorazione sottoposta a sequestro.
Inoltre a Francesco Salamone, Gianluca Silvestro Giordano e Melinda Caruso è stata contestata l’appropriazione indebita, con il sistema della mancata fatturazione, di parte degli incassi derivanti da altra attività di ristorazione sottoposta a sequestro giudiziario.
Infine a Gianluca Silvestro Giordano e a Melinda Curso è stata contestata l’appropriazione indebita, con l’utilizzo di un “POS” mobile collegato ad un conto corrente intestato alla società gestore del “Pitti”, di parte degli incassi derivanti da altra attività di ristorazione sottoposta a sequestro giudiziario.