“Il Comune chieda scusa“. È stato il questo il commento lapidario dell’assessore all’Istruzione della Regione Lombardia, Valentina Aprea, sul caso di una bimba costretta a mangiare da sola a scuola dopo aver portato con sé il cibo da casa. ‘Umiliata e piangendo’, ha raccontato poi la madre che ha denunciato il fatto.
Secondo la Regione Lombardia, “l’ordinanza del tribunale di Torino del 9 settembre con cui è stato riconosciuto il diritto di consumare un pasto portato da casa non vale solo per le 58 famiglie che hanno intrapreso l’azione legale avverso il ministero a Torino”.
Differente l’opinione del Comune di Milano: “L’ordinanza del tribunale di Torino non ha l’efficacia di una sentenza passata in giudicato. Nessuno a Milano può pretendere di consumare un qualsiasi pasto portato da casa all’interno dei locali adibiti alla refezione scolastica”.