Possibile svolta in Egitto nelle indagini sull’uccisione del ricercatore italiano Giulio Regeni. Secondo la stampa locale, infatti, l’Egitto sarebbe pronto a processare un alto ufficiale della polizia.
Il quotidiano arabo-inglese Al-Araby Al-Jadeed, citando fonti politiche anonime, spiegano anche che diversi leader europei avrebbero rifiutato incontri bilaterali a margine del G20, in Cina, con il presidente egiziano Abd al-Fattah al-Sisi, proprio a causa del dossier Regeni.
Stando sempre all’indiscrezione, la cancelliera tedesca Angela Merkel avrebbe chiesto ad al-Sisi di rivelare il prima possibile l’identità dei killer di Regeni, ribadendo che finché i suoi assassini non saranno perseguiti, il ripristino delle normali relazioni tra Egitto ed Europa non sarà possibile.
Sarebbe comunque Khaled Shalabi, ex alto ufficiale della Sicurezza nazionale, poi a capo della polizia di Giza, già finito sotto accusa lo scorso aprile, l’uomo prossimo al processo. Nel 2003 il generale è stato condannato agli arresti per aver torturato a morte un altro uomo. L’Egitto adesso si muove.