Dibattito dai toni accesi, anche duri, quello andato in scena nella serata del 15 settembre durante la festa dell’Unità di Bologna, dove Matteo Renzi ed il presidente nazionale dell’Anpi Carlo Smuraglia hanno espresso le proprie opinioni divergenti sul tema della referendum sulla riforma della Costituzione, la cui data sarà decisa dal Coniglio dei Ministri del 26 settembre.
La posizione del presidente del Consiglio (fischiato dal pubblico presente) è stata chiara: “Il referendum costituzionale riduce le poltrone, non gli spazi di democrazia. Bisogna mettere in chiaro una cosa: si può votare si o no, ma non bisogna prendere in giro gli italiani, non è in gioco la democrazia. Io a casa? Solo se sfiduciato: in estate dissi che se avesse vinto il no, mi sarei dimesso, ma è un’opzione che non è più sul tavolo”.
Di tutt’altro parere il presidente dell’associazione partigiani: “Questa riforma è uno stravolgimento dello spirito della Carta, ci sentiamo obbligati a schierarci in difesa della Costituzione, nello spirito in cui la votarono i costituenti. Lotteremo affinchè questa riforma non passi: la questione del governo o del presidente del Consiglio non ci interessa, non dipende da noi”.