L’Agenzia mondiale antidoping (Wada) ha comunicato che gli hacker russi “Fancy bears” hanno nuovamente “forzato” il suo database dell’Anti-doping administration and management system e reso pubblico un altro lotto di informazioni riservate.
In un comunicato pubblicato nella tarda serata di mercoledì, la Wada ha spiegato che questa volta i dati hackerati riguardano 25 atleti di otto Paesi tra cui Stati Uniti, Germania e Gran Bretagna e precisamente: dieci atleti statunitensi, cinque tedeschi, cinque britannici (tra i quali spiccano i nomi di Bradley Wiggins e Chris Froome), uno della Repubblica Ceca, uno della Danimarca, una della Polonia, uno della Romania e anche un atleta russo. Tra i nomi di spicco anche Michelle Carter, oro nel getto del peso e Christina Obergfoell, tedesca, lanciatrice di giavellotto.
Il gruppo ha illegalmente ottenuto l’accesso ad Adams tramite un account del Comitato olimpico internazionale (Cio) creato per le Olimpiadi di Rio 2016, che contiene dati medici confidenziali quali le esenzioni a fini terapeutici fornite dalle Federazioni sportive internazionali (Isf) e dalle Organizzazioni nazionali antidoping (Nado).
“La Wada non ha alcun dubbio che questi attacchi in corso siano una rappresaglia contro l’Agenzia e il sistema anti-doping mondiale, a causa della nostra indagine indipendente che ha mostrato il doping sponsorizzata dallo Stato in Russia”, ha dichiarato il direttore generale Olivier Niggli, che contesta al gruppo hacker la violazione della privacy degli atleti.