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Rai, tetto degli stipendi fissato a 240mila euro | “Colpiti” amministratori, dipendenti e consulenti

È arrivato il via libera (quasi) unanime del Senato all’emendamento al ddl editoria che prevede l’estensione del tetto di 240 mila euro previsto per gli amministratori pubblici anche ai dipendenti Rai. Il massimale si applicherà ad amministratori, al personale dipendente e ai consulenti della tv pubblica.

L’unico astenuto sulla norma è il senatore Giovanni Endrizzi del M5S che ha votato in dissenso dal suo gruppo: “Con la mia astensione – ha detto intervenendo in Aula – intendo lasciare al Pd tutto il merito di passare la paletta dove il M5S ha indicato di pulire”.

Anche FI e Lega avevano rivendicato la paternità della decisione. Verducci del Pd è raggiante: “Con questo emendamento, su iniziativa parlamentare – afferma il vicepresidente della Commissione di Vigilanza – la Rai farà un ulteriore salto di qualità su trasparenza e riordino delle retribuzioni, sanando la troppa confusione e le troppe iniquità, spesso stratificatesi negli anni, che ne compromettono pesantemente la credibilità e l’autorevolezza”.

“È un passo importante – afferma – che spronerà l’azienda a varare un vero codice di regolamentazione e alla completa trasparenza su tutte le retribuzioni, anche quelle artistiche”. Su proposta del dg Antonio Campo Dall’Orto, il piano elaborato dalle Risorse Umane era arrivato sul tavolo del cda nelle ore in cui il Senato approvava il tetto ai compensi.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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