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Squadra Antimafia 8, prima puntata giovedì 8 settembre 2016: Rosy Abate è morta? Tempofosco viene ucciso, De Silva si è impiccato

Il boss Giovanni Reitani è tornato in Italia dopo 40 anni di latitanza all’estero. Mentre prende una camera d’albergo, Davide Tempofosco telefona ad Anna Cantalupo dopo tre mesi di silenzio durante i quali lei ha smesso di collaborare con la Duomo.

“Calcaterra è scappato dal manicomio, Pietrangeli si è dimesso, la Duomo non c’è più… ma ho bisogno di te per fermare una guerra che dura da 40 anni…”, dice Tempofosco al telefono con Anna. Ma non può continuare perché la sua auto nasconde una bomba: un vero e proprio attentato progettato da Reitani in cui rimangono coinvolti lui e Sciuto.

Vito riporta una lesione alla colonna vertebrale, mentre Tempofosco non ce la fa e muore. Anna, una settimana dopo la sua morte, parla con il questore Licata, gli dice che vuole prendere il posto di Davide alla Duomo. “Troverò i suoi assassini costi quel che costi”, dice la Cantalupo. Licata accetta la sua proposta a malincuore e le mostra i candidati che Davide aveva selezionato prima di morire per rimettere in piedi la Duomo.

Il primo della lista è Giano Settembrini della Narcotici, tanti arresti ma anche qualche macchia nel curriculum; il secondo è Carlo Nigro della omicidi, interessato alla carriera e alle donne. La terza è Rosalia Bertinelli, ispettore capo dell’anticrimine con la madre in carcere per mafia.

Intanto Reitani continua la sua personalissima guerra mandando il suo scagnozzo ad ammazzare delle persone, una delle quali però riesce a mettersi in salvo.

Vito intanto deve prendere confidenza con la sua nuova condizione, ovvero sulla sedia a rotelle. Anna gli dice che è intenzionata a prendere chi lo ha ridotto così ma lui non capisce come potrebbe essere d’aiuto senza le gambe. Lei gli dice che ha bisogno della sua testa e del suo cuore.

Anna viene avvisata della sparatoria: i morti erano “soldati” di piccoli clan ormai fuori dal giro. Sul luogo la Cantalupo fa andare i tre nuovi che iniziano a conoscersi e a punzecchiarsi…

Squadra antimafia 8, prima puntata

Un ragazzo ha visto il killer munito di un tablet durante la sparatoria e quindi la Duomo inizia a richiedere informazioni sulle celle a cui si è appoggiato il dispositivo. In questo modo Anna e Rosalia raggiungono un posto nella zona industriale dove trovano un’auto piena di armi. Mentre la stanno ispezionando il killer di Retani, Salvo Capace, sicario a pagamento, arriva in moto e inizia una sparatoria: Anna non riesce a reagire e va nel panico.

Tornati alla Duomo, fanno il punto della situazione: nell’auto di Capace è stato trovato l’esplosivo che ha ucciso Tempofosco. Una delle famiglie per cui lavora Capace è quella dei Corda, gestita dal figlio del capoclan Adamo, Antimo. Ma l’esecuzione non è stata ordinata da loro e la madre di Rosalia glielo conferma: le due hanno l’ennesima discussione.

Nel frattempo il boss è particolarmente interessato a una ballerina di uno strip club, le dice che le ricorda qualcuna che conosceva e le propone di cambiare vita andando via con lui. Lei non accetta subito la sua proposta e lui le consiglia di pensarci bene.

Carlo torna a casa, di nuovo in ritardo per la cena, e la moglie non crede che sia stato fuori per lavoro. Inizia una discussione ma Settembrini lo chiama per dirgli che c’è una nuova pista sul killer. Il problema è che prima di loro sono i Corda a trovare Capace.

I Corda vogliono sapere da chi è pagato e iniziano a torturarlo fino a quando non interviene la Duomo: c’è una sparatoria, Anna ancora una volta ha un attacco di panico ma quando si trova faccia a faccia con il killer di Tempofosco non riesce a farsi dire da chi è stato assoldato perché Corda lo ammazza. Al questore Licata non piace come ha gestito la situazione.

Squadra antimafia 8, prima puntata

Orso ripercorre le telefonate fatte da Davide Tempofosco prima di morire e risale a una sim card che si era agganciata al luogo della sparatoria: si tratta del quarto uomo scampata alla raffica di colpi, Oreste Diotallevi, e che potrebbe essere stato un informatore. Sulle sue tracce si muovono sia i poliziotti che i Corda, quest’ultimi mandano un uomo in ospedale da Rachele Ragno per sapere se sa qualcosa. Rachele lo ammazza, uccide un agente e scappa dall’ospedale.

Oreste parla con il nipote, Gustavo, che è andato a trovarlo nel suo nascondiglio e gli racconta che aveva detto a Tempofosco di una storia vecchia ma pericolosa: “Chi la conosce, muore”. Poi il ragazzo gli consegna una lettera e l’uomo subito si preoccupa per il contenuto.

Gustavo lavora per uno spacciatore ed è lì che lo trova De Silva il quale minaccia di ucciderlo se non gli dice dove si nasconde il nonno. “Per le cose che sa tuo nonno è morta un sacco di gente”, dice De Silva.

Squadra antimafia 8, prima puntata

De Silva arriva al covo di Oreste ma lui non c’è. Sul posto giungono anche Anna e Rosalia mentre alla Duomo uno degli spacciatori fa l’identikit di De Silva.

Arrivano anche i rinforzi e De Silvia viene preso: “Arrestato da due femmine”, dice a bassa voce…

Ma nemmeno il tempo di interrogarlo che gli agenti dell’ASI, l’agenzia per la quale De Silva lavorava, lo vengono a prelevare per portarlo in un carcere militare. Anna e la squadra non la prendono bene, ma Licata le fa comunque i complimenti.

La squadra intanto riesce a rintracciare Diotallevi su una spiaggia e ci vanno Anna e Rosalia. La Cantalupo gli chiede chi ha ucciso Tempofosco e lui dice: “Non capite, lui è tornato, e vuole la mia vita altrimenti si prenderà quella di mia figlia e dei miei nipoti”. Dopo queste parole, decide di uccidersi.

Il boss Reitani lascia Roma in compagnia della ballerina Patrizia. Nel frattempo il medico legale convoca Rosalia e le dice che il cadavere carbonizzato che è stato trovato alla pompa di benzina apparteneva a Rosy Abate. Rosalia ha subito un ricordo di sua madre mentre le dice che Rosy è una di famiglia e che finché rimarrà in vita sarà lei a proteggerla.

I militari del carcere fanno il giro delle celle e trovano De Silva impiccato.

Reitani è arrivato a Catania con l’uranio che ha rubato in Nigeria mentre alla Duomo fanno il punto della situazione sue quello che è successo oggi e quello che è successo 40 anni fa, ovvero la strage dei Mazzeo che aveva colpito i Marchese e i Corda. Ma chi c’è dietro tutta questa scia di sangue? E qual è la sua vendetta?

Rosy Buttafuoco

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Rosy Buttafuoco
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