È una scoperta inusuale quella effettuata dall’Università di Parma sul tampone faringeo di un bimbo di tre anni e cinque mesi. È stato infatti rivelato un ceppo di virus influenza di specie A sottotipo H3 il cui picco epidemico è normalmente molto più “tardivo”.
Il paziente è nato in Marocco, ma è residente in Libia ed era stato ricoverato il 3 settembre con febbre alta e compromissione bronchiale cinque giorni dopo essere arrivato in Italia su un gommone. Il virus influenzale di specie A provoca infezione e malattia nell’uomo con circolazione ed episodi epidemici ricorrenti.
Nei Paesi a clima temperato, i casi di infezione si manifestano generalmente nella stagione invernale: “Il risultato ottenuto sottolinea come la circolazione dei virus influenzali non sia limitata alla sola stagione invernale, in cui si concentra il picco epidemico, ma si estenda a tutti i periodi dell’anno, causando casi sporadici in soggetti, come i bambini”, spiegano gli esperti.
I piccoli, fanno sapere dall’Università di Parma, “non avendo fatto esperienza di precedenti infezioni con tali virus sono più suscettibili degli adulti a infettarsi e ad ammalarsi”.