Al momento è muro contro tra il sindaco di Roma Virginia Raggi e il direttorio del M5S sul caos nomine al Campidoglio. Dopo una riunione durata diverse ore tra i vertici grillini e il sindaco capitolino, sarebbe emersa la richiesta da parte del direttorio di ridiscutere le nomine dei due assessori Paola Muraro e Raffaele De Dominicis e di Raffaele Marra e Salvatore Romeo, rispettivamente vicecapo di Gabinetto e capo della Segreteria.
Secondo quanto riferito da Roberto Fico, “la riunione è solo sospesa”. A questo punto si attende la discesa in campo di Beppe Grillo per mercoledì che incontrerà il sindaco per trovare una soluzione alla vicenda. Ma sull’ipotesi di dimissioni della Muraro e di De Dominicis, Fico ha spiegato che si tratta di “una delle soluzioni”.
“La riunione non è finita e potrà continuare anche mercoledì, perché quando ci sono dei problemi, vanno affrontati con serietà e trasparenza anche con più giornate di lavoro”, ha aggiunto Fico. Ufficialmente i membri del direttorio hanno negato di aver formulato una richiesta esplicita alla Raggi.
Il nodo da sciogliere per i Cinque Stelle è però il rifiuto della Raggi di revocare gli assessori Muraro e De Dominicis dal loro mandato, mentre c’è più apertura su Raffaele Marra e Romeo. Per loro si parla rispettivamente di trasferimento e di taglio di stipendio. Intanto proprio Marra promette: “Prima o poi parlerò anche io, ora chiedete a loro“.
Intanto emerge un significativo retroscena sulla vicenda. Luigi Di Maio, infatti, avrebbe ricevuto una mail lo scorso 5 agosto nel quale si diceva tutto sul caso Muraro, sull’avviso di garanzia e sull’inchiesta a suo carico. Il vicepresidente della Camera sapeva quindi tutto. La difesa è quella che tutti si aspettavano: “Quella mail io non l’avevo capita, ho sbagliato a leggerla“.
E c’è di più, perché sarebbero spuntati anche alcuni messaggi scambiati tra Di Maio e Paola Taverna nei quali veniva avvertito di un documento sulla posizione della Muraro. Di Maio le chiede se quel documento è pulito. No, è la risposta della Taverna. A quel punto si parla apertamente di “attività di gestione dei rifiuti non autorizzata”.
Immediata la sua risposta su Facebook: “Il sistema dei partiti e dell’informazione legata ad essi ha montato un caso incredibile che tocca a noi smontare in un minuto. E oggi lo sta montando anche su di me. Verranno prese decisioni e ci saranno cambiamenti. La verità e l’umiltà ci renderà più forti di prima. Il dialogo con le persone oneste porta avanti questo progetto. Non ci fermano”.