“Stimolare una crescita inclusiva, solida, sostenibile e l’occupazione”. È questo l’obiettivo primario fissato dal summit di Hangzhou (Cina). Nella prima bozza del documento finale si evince quindi una svolta “verde” dell’economia e persino della finanza. Una tendenza alla quale l’Italia, a detta del premier Renzi, pare già allineata.
È infatti “importante che le riforme, anche nel settore della finanza, calino nella realtà quotidiana delle persone”, ha spiegato il presidente del Consiglio Matteo Renzi che ha poi espresso apprezzamento sulle le misure sulla finanza internazionale contenute nel comunicato finale del vertice.
Quanto alla tassazione internazionale, Renzi auspica un sistema di “poche regole ma chiare che devono essere uguali per tutti”. Mentre sul campo energetico “l’Italia ha un ruolo di leadership, prima al mondo nell’energy mix solare-geotermico, ha il 43% di elettricità da rinnovabili e ha alcune tra le più innovative tecnologie al mondo (contatori digitali di Enel e qualità delle reti Terna tra gli esempi)”. Il gas naturale resta comunque la “migliore soluzione nella fase di transizione”.
Capitolo corruzione: “Offriamo l’esempio dell’Anac che ha visto un forte apprezzamento internazionale come testimoniato, ad esempio, dall’accordo con l’Ocse”. Infine la proposta del premier sulla possibilità di lavorare ad “un organismo simile” all’Autorità anticorruzione italiana a “livello internazionale”.
A margine dei lavori incontro infruttuoso tra Usa e Russia sulla Siria. Lo riferisce, citando una fonte americana, la Cnn spiegando che i contatti tra il segretario americano di Stato John Kerry e il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov non sono approdati a un’intesa, a cominciare dal cessate il fuoco.
Ben diversamente è andato invece il confronto tra il presidente russo Vladimir Putin e quello turco Recep Tayyp Erdogan. Secondo quanto ha riferito il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, citato dalle agenzie russe, i due leader hanno prima avuto un incontro allargato, con i membri delle rispettive delegazioni, – durante il quale si è affrontato il tema della ripresa della cooperazione bilaterale in tutti i formati – e poi un faccia a faccia, alla presenza dei ministri degli Esteri.
Sulla Siria, ha detto Peskov, “lo scambio di opinioni è stato dettagliato e basato sulla fiducia”. I presidenti hanno discusso anche di progetti in campo energetico, come l’estensione delle forniture petrolifere russe da parte della major Rosneft e i lavori per la centrale di Akkuyu su cui è impegnata Rosatom. “Hanno parlato anche di Turkish Stream – ha aggiunto Peskov – il fatto è che molti permessi e accordi erano stati dati per la rotta del South Stream”.
“Ora serve ottenere nuove autorizzazioni, ma vi è stato solo un cambio di nome e non di direzione. Questo accelererà il processo”. La parte turca, riporta la Tass, ha chiesto alla Russia di rimuovere le restrizioni sui prodotti agricoli. “Il lavoro continuerà – ha assicurato il portavoce di Putin – in generale i colloqui sono stati piuttosto positivi e hanno confermato la determinazione comune di procedere verso un’ulteriore normalizzazione delle relazioni”.