Da oggi Madre Teresa di Calcutta, a 19 anni dalla morte, è Santa.
Il Papa ha pronunciato la formula di canonizzazione questa mattina, davanti a migliaia di fedeli accorsi, e iscritto nell’albo dei santi Madre Teresa di Calcutta (Gonxha Agnes Bojaxhiu).
Bergoglio ha letto la formula in latino e subito dopo c’è stato un applauso da parte dei fedeli; sono state collocate accanto all’altare le reliquie della nuova santa, che sono state poi incensate dal diacono. Il messaggio del Papa: “Non esiste alternativa alla carità, sia una vocazione”.
Il Pontefice si è poi rivolto ai fedeli esortandoli a seguire l’esempio della neo Santa e nell’omelia della messa di canonizzazione, ha detto: “Non esiste alternativa alla carità: quanti si pongono al servizio dei fratelli, benché non lo sappiano, sono coloro che amano Dio”.
“La vita cristiana tuttavia – ha specificato Bergoglio – non è un semplice aiuto che viene fornito nel momento del bisogno. Se fosse così sarebbe certo un bel sentimento di umana solidarietà che suscita un beneficio immediato, ma sarebbe sterile perché senza radici. L’impegno che il Signore chiede, al contrario, è quello di una vocazione alla carità con la quale ogni discepolo di Cristo mette al suo servizio la propria vita, per crescere ogni giorno nell’amore”.
Papa Francesco, inoltre, ha ricordato che Madre Teresa di Calcutta “si è chinata sulle persone sfinite, lasciate morire ai margini delle strade, riconoscendo la dignità che Dio aveva loro dato. Ha fatto sentire la sua voce ai potenti della Terra, perché riconoscessero le loro colpe dinanzi ai crimini, dinanzi ai crimini, della povertà creata da loro stessi. La misericordia è stata per lei il ‘sale’ che dava sapore a ogni sua opera, e la ‘luce’ che rischiarava le tenebre di quanti non avevano più neppure lacrime per piangere la loro povertà e la loro sofferenza”.
“Oggi consegno questa emblematica figura di donna e di consacrata a tutto il mondo del volontariato: lei sia il vostro modello di santità” ha proseguito. “Questa instancabile operatrice di misericordia – ha continuato – ci aiuti a capire sempre più che l’unico nostro criterio di azione è l’amore gratuito, libero da ogni ideologia e da ogni vincolo e riversato verso tutti senza distinzione di lingua, cultura, razza o religione, che porta speranza a umanità sfiduciata”.
“Penso che forse avremo un po’ di difficoltà nel chiamarla santa Teresa, la sua santità è tanto vicina a noi, tanto tenera e feconda che spontaneamente continueremo a dirle ‘madre Teresa’“, ha detto poi il Pontefice.
I pellegrini sono giunti da varie diocesi italiane, ma anche da Spagna, India, Polonia, Albania, Kosovo e altri paesi del mondo; migliaia di fedeli hanno posizionato mazzi di fiori sulla tomba di madre Teresa e hanno intonato canti per celebrare la sua canonizzazione.
A Calcutta, la cerimonia che si è svolta in Vaticano è stata seguita nella casa della congregazione, meta di un pellegrinaggio continuo sulla tomba dove con i petali sono stati lasciati messaggi dei fedeli.
Durante la notte migliaia di pellegrini hanno organizzato una veglia di preghiera non solo in piazza san Pietro ma in tutte le chiese della Capitale. Nell’area attorno al Vaticano, peraltro, è stato organizzato uno stretto cordone di sicurezza, poiché l’area è considerata un obiettivo sensibile
La Prefettura della Capitale ha deciso, su sollecitazione della Questura, di creare una “bolla di sicurezza” intorno a San Pietro. Domenica, dalle 8 alle 19, non sarà possibile sorvolare il Vaticano e neppure una vasta area adiacente. Il rispetto del divieto verrà garantito dall’Aeronautica militare, che ha predisposto un sistema di rilevamento di velivoli non autorizzati definito “Slow Mover Interceptor”.
In campo anche squadre di pronto intervento della polizia e dei carabinieri, oltre a ispezioni straordinarie del sottosuolo e delle zone ritenute più delicate. L’imponente apparato di sicurezza è stato messo a punto anche in vista dell’arrivo di 13 personalità estere, tra capi di Stato e di governo.