Ore 19.00 – Il sindaco, Sergio Pirozzi, ha detto al termine della cerimonia che “questa gente è morta perché amava questa terra, e noi vogliamo restare qui”. “L’Italia sia una grande nazione anche nella ricostruzione. Come ci insegna la religione cristiana dopo la morte c’è la resurrezione, e noi siamo pronti a fare la nostra parte. Qui c’è un grane Paese, la protezione civile, i vigili del fuoco, i volontari, gli stessi cittadini che hanno soccorso le vittime e aiutato i sopravvissuti: questa è la parte buona dell’Italia, l’Italia che è qui, è presente”.
Ore 18.55 – “Il paese lo ricostruiamo, pezzo per pezzo, ma lo ricostruiamo”, ha detto il premier Matteo Renzi ai familiari delle vittime. “I soldi che servono per la ricostruzione ci sono, c’è la solidarietà di tante persone, ora non bisogna perdere tempo. L’importante è che ci sia la comunità forte”. “Non abbiate timore, non vi abbandoniamo. Siamo con voi, coraggio”, ha poi detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Ore 18.47 – Il presidente della Repubblica Mattarella, il premier Renzi e i presidenti di Camera e Senato presenti ai funerali solenni delle vittime del terremoto ad Amatrice sono rimasti in piedi in mezzo alla gente.
Ore 18.41 – “A dire il vero: il terremoto ha altrove la sua genesi. I terremoti esistono da quando esiste la terra e l’uomo non era neppure un agglomerato di cellule”, ha quindi sottolineato ancora mons. Pompili. “I paesaggi che vediamo e che ci stupiscono per la loro bellezza sono dovuti alla sequenza dei terremoti. Le montagne si sono originate da questi eventi e racchiudono in loro l’elemento essenziale per la vita dell’uomo: l’acqua dolce. Senza terremoti non esisterebbero dunque le montagne e forse neppure l’uomo e le altre forme di vita”, ha ribadito.
Ore 18.39 – “Dio non può essere utilizzato come il capro espiatorio – ha detto il vescovo Pompili – Al contrario, si invita a guardare in quell’unica direzione come possibile salvezza. In realtà, la domanda ‘Dov’ è Dio?’ non va posta dopo, ma va posta prima e comunque sempre per interpretare la vita e la morte”. “Va evitato di accontentarsi di risposte patetiche e al limite della superstizione. Come quando si invoca il destino, la sfortuna, la coincidenza impressionante delle circostanze”, ha aggiunto.
Ore 18.31 – “Il terremoto non uccide. Uccidono le opere dell’uomo”, ha affermato durante l’omelia monsignor Pompili. Lavorare per le zone colpite dal terremoto non deve essere vista come “una forma di sciacallaggio di varia natura, ma quel che deve: far rivivere una bellezza di cui siamo custodi”.
Ore 18.26 – “Disertare questi luoghi sarebbe ucciderli una seconda volta”. Queste le prime parole di monsignor Domenico Pompili nell’omelia della messa funebre ad Amatrice
Ore 18.10 – Il vescovo di Rieti Domenico Pompili legge i nomi delle vittime. Subito dopo applausi scroscianti e commossi.
Ore 18.00 – Tutto pronto al complesso Don Minozzi per la cerimonia funebre in memoria delle vittime del terremoto di Amatrice ed Accumoli. A causa del maltempo che sta colpendo la zona, delle 37 salme inizialmente previste ne sono state trasportate nella tensostruttura predisposta dalla Protezione Civile solamente 28. Le restanti 9 si trovano già al cimitero.
————-
È il giorno dei funerali delle vittime del sisma che ha devastato Amatrice ed Accumoli. Dopo le proteste di ieri sul luogo dove svolgere le esequie e il dietrofront dettato dall’incipit di Renzi che ha detto che si sarebbero dovute tenere proprio ad Amatrice e non a Rieti, oggi ci si stringe nel dolore di chi è rimasto vivo e per pregare chi non c’è più.
Le salme delle vittime sono già state trasportate a spalla da militari e volontari della Croce Rossa. Attesi anche il sindaco di Roma, Virginia Raggi, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il premier Matteo Renzi. Ma non sarà celebrato il funerale per tutte e 78 vittime rimaste senza esequie bensì per 37.
L’area dove si terrà la cerimonia è in fase di allestimento: i volontari della Protezione Civile stanno predisponendo due grosse tensostrutture nel cortile del complesso Don Minozzi, la struttura educativa per buona parte crollata con la scossa del 24 agosto. A celebrare le esequie funebri saranno il vescovo di Rieti Domenico Pompili, l’ex vescovo dell’Aquila Molinari e il vescovo di Ascoli Giovanni D’Ercole.
I parenti delle vittime non sono i soli a piangere i propri cari, c’è tutta l’Italia che alle 18 avrà mente e cuore ad Amatrice e che è stata protagonista di una gara di solidarietà iniziata immediatamente dopo la tragedia. Altre 74 salme sono state già riconsegnate alle famiglie che hanno richiesto il nulla osta di sepoltura e la possibilità di celebrare funzioni religiose private.
Foto da Twitter.