Non si ferma la macchina dei soccorsi nelle zone colpite dal sisma nel Centro Italia, che ieri ha pianto le prime vittime (nello specifico quelle marchigiane) nel giorno di lutto nazionale e alla presenza delle massime autorità dello Stato.
Dopo una notte tranquilla, lo sciame sismico (oltre 2 mila repliche dalla prima scossa) è tornato a far danni. Alle 15.07, una nuova scossa forte, stavolta di magnitudo 3.7, con epicentro ad Amatrice, in cui si registrano nuovi crolli alla scuola Romolo Capranica. Poi alle 17.55, una nuova scossa (magnitudo preliminare di 4.4 della scala Richter) con epicentro nell’ascolano (avvertita distintamente anche nelle zone colpite).
La situazione è sempre drammatica, con un bilancio che si attesta a 290 morti e 388 feriti (bilancio di 240 morti in Provincia di Rieti, di cui 229 ad Amatrice e 11 ad Accumoli – 201 quelle riconosciute e identificate; 50 sono le vittime il bilancio nelle Marche); sono anche 14 persone ancora da identificare nella sola Amatrice, mentre proseguono le ricerche (sono stati creati dei cunicoli per recuperare i 3 dispersi rimasti all’Hotel Roma) e le inchieste sui crolli.
Nelle zone colpite, è ancora allarma sciacalli con la Guardia di finanza di Rieti che segnala tentativi messi in atto da individui che si sono finti giornalisti o appartenenti alle forze di polizia, mentre la Protezione Civile, come annunciato dal capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, inizierà i primi sopralluoghi nelle scuole e valutare il grado di danneggiamento.
A conforto delle vittime del sisma il messaggio di Papa Francesco, che annuncia: “Cari fratelli e sorelle, appena possibile anch’io spero di venire a trovarvi, per portarvi di persona il conforto della fede e il sostegno della speranza cristiana”.
Intanto il governo si attiva per organizzare la ricostruzione: nei prossimi giorni dovrebbe essere formalizzata la nomina a commissario di Vasco Errani (già commissario per la ricostruzione dell’Emilia nel 2012), mentre Matteo Renzi ha incontrato oggi Renzo Piano (senatore a vita oltre che architetto) per alcune riflessioni sul percorso da seguire.
Nel frattempo, arriva il parere del viceministro dell’Economia Enrico Zanetti, intervistato da La Stampa: “L’Europa dovrebbe accogliere la proposta di escludere i fondi per la prevenzione dal patto di stabilità perché si tratterebbe di una richiesta seria, specifica e graduale. Non è una richiesta di spendere genericamente, come abbiamo fatto in passato senza mai sfondare”.
Di tenore diverso, l’intervento di Luigi Di Maio sul blog di Beppe Grillo: “Controlleremo carta su carta. Euro su euro. Perchè il primo modo per onorare i nostri morti è proteggere i loro cari in vita da speculazioni, ruberie e corruttele. Difficile immaginare che nel 2016, la terra che trema sbricioli ancora le case e uccida oltre 290 persone”.