Si aggrava di ora in ora il bilancio del tremendo terremoto che ha colpito ieri notte l’Italia centrale spazzando diversi comuni del Reatino e dell’Ascolano.
Al momento si contano 250 morti, rende noto la Protezione civile in base ai dati forniti dalle prefetture di Rieti e Ascoli Piceno. Finora sono 365 i feriti, almeno 210 le persone estratte vive dalle macerie. Il sindaco di Amatrice però, secondo le stime del proprio municipio, comunica che solo in quel comune le vittime sarebbero 204.
La situazione è ancora di grande emergenza: alle ore 14.36 è stata avvertita una nuova forte scossa di assestamento nell’area del cratere, di magnitudo 4.4 della scala richter (con ipocentro a 10 chilometri di profondità), a seguito del quale sono avvenuti nuovi crolli nella città di Amatrice ed è stato sgomberato il palazzetto dello sport locale.
Nella giornata si sono registrate oltre 700 repliche, la più intensa delle quali alle 05.17, di magnitudo 4.5, con epicentro tra Accumoli e Arquata. Per la Protezione civile è impossibile stabilire il numero dei dispersi perché non c’è una “lista di partenza”, mentre lentamente emergono le identità delle vittime (ad Ascoli Piceno i morti identificati sono 46).
C’è comunque il sospetto che le vittime, a bilanci chiusi, possano essere anche di più di quelle de L’Aquila: “Se accadrà non ne saremmo sorpresi ma speriamo di no – ha detto a Sky Tg24 Fabrizio Curcio, capo del Dipartimento della Protezione Civile – Siamo vicino alla cifra delle vittime dell’Aquila, la magnitudo più o meno è lì, anche questo è un terremoto superficiale. Noi ci auguriamo di no ma dobbiamo ovviamente a essere pronti”.
Ad angosciare ulteriormente ci sono le tantissime giovani vittime, molti bambini infatti si trovavano nei paesi colpiti dal sisma poiché in vacanza dai nonni. La vittima più piccola di questo terremoto aveva appena 8 mesi, ma c’è anche chi come una bambina di 8 anni che è stata tratta in salvo ad Arquata del Tronto dopo 15 ore sotto le macerie.
La regione Marche ha già stanziato 1,5 milioni di euro per sovvenzionare l’emergenza, mentre all’esame del governo ci sarebbe sul piatto varie ipotesi; queste, invece, le parole del capo dipartimento dei Vigili del Fuoco, Gioacchino Giomi: “Insieme alla Protezione civile e al ministro dell’interno individueremo le necessità. Abbiamo sezioni operative che arrivano da tutta italia, abbiamo costituito due campi base. Non abbandoneremo la popolazione”.