Dopo un iniziale no comment arriva la risposta di Vivendi alla richiesta di risarcimento depositata in tribunale da Fininvest in merito al caso dell’acquisizione delle quote di Mediaset e della controllata Premium.
Dure le accuse rivolte dai francesi alla società di Cologno Monzese, all0’interno del documento di bilancio semestrale: “In base al rapporto consistano Deloitte, le cifre fornite prima della firma dell’accordo non sono realistiche e posano su una base aumentata artificialmente. Mentre proseguivano le trattative con Vivendi, Fininvest e Mediaset hanno bruscamente proceduto al lancio di attacchi mediatici che hanno leso gli interessi e l’immagine di Vivendi”.
Vivendi aggiunge: “Secondo i documenti esaminati in modo informale a questo punto sulla causa di Mediaset, la prima udienza della procedura non si terrà prima del 27 febbraio 2017; la Commissione Ue, invece, non accetterebbe di occuparsi formalmente del dossier fintanto che le parti discutono i loro punti di divergenza e in ogni caso il via libera della Commissione potrebbe non essere ottenuto prima del 30 settembre, data alla quale l’accordo decadrebbe”.
Da Mediaset è arrivata una pronta risposta in un comunicato (qui un estratto): “In merito al comunicato stampa diffuso oggi da Vivendi, Mediaset precisa che quanto dichiarato è destituito da ogni fondamento giuridico e commerciale. É quindi opportuno ribadire la verità dei fatti”.
“Il contratto concluso l’8 aprile non è un preliminare, come vorrebbero far credere le argomentazioni improvvisate da Vivendi, ma un testo definitivo e irrevocabile firmato dall’amministratore delegato Arnaud De Puyfontaine. Il contratto prevede esplicitamente l’impossibilità di modificare i termini e le condizioni dell’accordo a seguito dell’attività di due diligence. I dati consegnati da Mediaset a Vivendi oltre un mese prima della firma sono veri, realistici e inconfutabili. É sulla base dei dati pienamente condivisi da Mediaset e Vivendi che l’accordo è stato chiuso. Il rapporto di Deloitte è di parte”.