Settembre è ormai alle porte e l’impianto della prossima legge di Stabilità è prossima alla definizione. Secondo indiscrezioni trapelate dagli uffici di Palazzo Chigi e quelli del Tesoro e riportate da la Repubblica, la manovra poggerà su due pilastri: il taglio della pressione fiscale e un progetto sulle pensioni minime. Il costo totale sarà di 25 miliardi di euro.
Al vertice di Ventotene con la Merkel e Hollande, il presidente del Consiglio lancerà la proposta di un piano straordinario per la cultura, che preveda investimenti fuori dai vincoli del patto per restaurare e valorizzare i luoghi simbolo dell’identità europea. Renzi spera comunque che si liberino anche altre risorse per dare una spinta alla crescita.
Dovrebbe comunque essere confermata la riduzione dell’Ires al 24 per cento e la proroga del superammortamento estendendo l’applicazione ad altri ambiti oltre a quello dei beni strumentali. Quanto alla detassazione dei premi di produttività, si avrebbe l’innalzamento dello sgravio da 2.500 a 4mila euro, e il tetto massimo da 50 a 75mila euro.
Non è da escludere l’inserimento in manovra di alcuni vantaggi per le partite Iva, in particolare per quelle in regime forfetario. Quanto alle pensioni, invece, sembrerebbe quasi certo che l’intervento sarà sulle minime, con una stima di spesa di 5 miliardi, ma in questo caso i dettagli conosciuti sono molto pochi.