Cannabis, Cantone apre alla legalizzazione parziale |Il ministro Enrico Costa: “Si occupi dello spaccio”

di Redazione

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Cannabis, Cantone apre alla legalizzazione parziale |Il ministro Enrico Costa: “Si occupi dello spaccio”

| giovedì 18 Agosto 2016 - 12:27

“Una legalizzazione intelligente della cannabis può evitare danni peggiori per i ragazzi, che non entrerebbero in contatto con ambienti della criminalità”. Sono le parole del presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone, in merito alla proposta di legge del sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova. Cantone però non vuole una legalizzazione totale, bensì, come la definisce lui stesso, “intelligente”.

“Il proibizionismo sulle droghe pesanti è giusto” precisa infatti Cantone. “Fino a poco tempo fa ero assolutamente contrario all’idea della legalizzazione perché non mi convincevano gran parte degli argomenti, che servisse cioè per sconfiggere la criminalità organizzata, perché le droghe leggere sono una parte insignificante degli utili della criminalità organizzata, o che servisse per evitare una serie di problemi di salute dei ragazzi. Adesso ho un po’ cambiato posizione” confida.

“Questo mi porta ad essere molto più laico. Le droghe leggere – aggiunge Cantone – rappresentano introiti insignificanti per la mafia, e credo che le droghe pesanti che rendono soldi non si potranno mai legalizzare. Ma c’è questo argomento, evitare contatti di giovani con ambienti della criminalità organizzata, e l’altro aspetto è che droghe leggere controllate probabilmente evitano interventi chimici che stanno portando anche alla tendenza all’assuefazione o al vizio. Questi due argomenti oggi mi fanno essere per molti aspetti favorevole. Con una vendita controllata e quindi in qualche modo limitata” questi argomenti “potrebbero dare un senso alla proposta”.

Secca la replica del ministro per gli Affari regionali, Enrico Costa: “I magistrati, dall’alto della loro esperienza e della loro conoscenza delle dinamiche legate allo spaccio della droga, non alzino bandiera bianca”. “La statalizzazione dello spaccio – ha affermato – rappresenterebbe un messaggio di debolezza nei confronti della criminalità (non siamo riusciti nel contrasto, ci arrendiamo) e delle famiglie che oggi vivono un’ansia che non è solo economica, ma anche educativa. Si lavori senza indugio, piuttosto, a migliorare la lotta allo spaccio. Ogni suggerimento normativo sarà utile”.

 

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