Il penalista, noto negli ambienti forensi calabresi, è stato assassinato con alcuni colpi di pistola. Sono in corso le indagini dei carabinieri.
L’agguato è avvenuto nei pressi dell’abitazione del penalista, in via Marconi, nel centro abitato di Lamezia. I colpi sparati con un revolver lo hanno raggiunto in diverse parti del corpo, uccidendolo all’istante. A trovare il corpo nella notte sono stati i carabinieri dopo l’allarme dei familiari della vittima, preoccupati perché Pagliuso non rispondeva al cellulare.
Secondo i primi riscontri, potrebbe trattarsi di una vendetta legata alla sua attività professionale. Pagliuso, come avvocato, aveva un vasto giro di clienti legati ad ambienti della ‘ndrangheta e della criminalità in genere. Tra i suoi clienti anche persone comuni con pendenze di vario tipo con la giustizia o coinvolte in controversie di natura privata.
In più la vittima aveva interessi in vari settori economici, in particolare nella ristorazione. È verosimile, dunque, che Pagliuso sia rimasto vittima di una vendetta. Ai fini delle indagini potrebbero essere determinanti le immagini riprese delle videocamere del sistema di sorveglianza dell’abitazione.
I filmati mostrerebbero, infatti, le fasi del delitto ed in particolare una persona che attendeva a bordo di un’auto la vittima, sparandole due colpi di pistola alla testa mentre scendeva dalla sua vettura, una Bmw. Pagliuso è morto sul colpo. Il cadavere, all’arrivo degli inquireti, era ancora in auto, riverso sul sedile di guida, con lo sportello ancora aperto, nel cortile di casa.