L’Onu chiede una tregua umanitaria in Siria. Oltre due milioni di civili ad Aleppo, nelle aree sia sotto il controllo dei ribelli sia dei governativi, sono senza elettricità e senza accesso alla rete idrica a causa di bombardamenti che hanno colpito gli impianti di distribuzione negli ultimi giorni. La tregua servirebbe per riparare gli impianti e rifornire le scorte di cibo e medicinali per la popolazione.
In un comunicato, Yacoub el Hillo, coordinatore residente dell’Onu per gli affari umanitari in Siria, e Kevin Kennedy, coordinatore umanitario regionale per la crisi siriana, sottolineano che, dopo l’interruzione della rete idrica, “l’acqua dei pozzi e delle cisterne non è nemmeno lontanamente sufficiente per rispondere alle esigenze della popolazione. Le Nazioni Unite – avvertono – sono pronte ad assistere la popolazione civile di Aleppo, una città ora unita nella sofferenza. I civili, compresi i malati e i feriti, devono essere raggiunti con operazioni per le vie più rapide attraverso le linee e attraverso la frontiera dalla Turchia. Devono essere assistiti senza discriminazioni e ovunque si trovino. Tutte le parti devono garantire la sicurezza, la salvezza e la dignità di tutti i civili”.
“Quando vengono utilizzate per privare intenzionalmente persone di cibo e altri beni essenziali per la loro sopravvivenza – conclude la nota – le tattiche di assedio costituiscono un crimine di guerra”.
Della tregua umanitaria stanno già discutendo, a Ginevra, esperti militari russi e americani alla presenza di rappresentanti dell’Onu.