La polizia di Stato ha eseguito nella notte fra il 28 e 29 luglio un’operazione a Reggio Calabria (denominata Kalané), che ha portato all’arresto di varie persone accusate di omicidio e tentato omicidio premeditato.
Tra gli arrestati vi è anche Giuseppe Greco, boss di Calanna, che ha rinunciato allo status di pentito e al programma di protezione, per ritornare nelle proprie zone e (secondo gli inquirenti) di riprenderne il controllo. Gli altri nomi sono quelli di Domenico Provenzano (50 anni), i fratelli Antonio e Giuseppe Falcone (45 e 49 anni), mentre è tuttora ricercato, Antonino Princi di 45 anni, conosciuto come lo “sceriffo”.
I fatti in questione sono l‘omicidio di Domenico Polimeni e il ferimento proprio dell’ex pentito Greco (risalenti allo scorso aprile) e un’altro tentato omicidio risalente al febbraio scorso (ai danni di Antonio Princi, eseguito dallo stesso Greco). Princi a sua volta sarebbe il mandante dell’agguato a Greco.
Ai soggetti arrestati viene contestata anche la detenzione, il porto abusivo di armi da fuoco e ricettazione, aggravati dalla circostanza di aver commesso i fatti per agevolare le attività della ‘ndrangheta.