Il terrorismo islamista è la più grave minaccia per il mondo. Ne è convinto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che in occasione della cerimonia del Ventaglio, ha esortato l’Europa a non lasciarsi sopraffare dal terrore: “Per molti decenni, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale sembrava che il clima di pace e di sicurezza si consolidasse sempre più. Ora questa prospettiva non è più certa, ma anzi è messa pesantemente in crisi”.
“Dobbiamo impedire che la paura ci vinca, non possiamo consentire che il nostro Paese entri nell’età dell’ansia”, ha aggiunto.”Nessun luogo è ormai lontano e in nessun luogo la violenza può essere considerata normale”, ha detto Mattarella lanciando un appello per “respingere il proposito criminale di usare la religione per giustificare azioni terroristico“.
“Da tante parti è stato sottolineato più volte che è anzitutto sul terreno della cultura e dei valori che è possibile battere la violenza che aggredisce le nostre città. Il clima di incertezza si riflette anche nel linguaggio della politica, dei media e dei social. Un linguaggio talvolta caratterizzato da toni aspri”, ha aggiunto il Capo dello Stato.
E su Jacuqes Hamel, il prete sgozzato da due jihadisti martedì in Francia, Mattarella spiega: “Padre Hamel, trucidato ieri nella sua chiesa, aveva definito ‘Un tempo per essere rispettosi degli altri, chiunque essi siano’, parole che sottolineano l’enormità del crimine“.
“Occorre affrontare il terrorismo di ispirazione islamica perché “si tratta oltre che del fenomeno più evidente, frequente ed efferato, della minaccia più grave per l’intera comunità internazionale”, ha detto il Capo dello Stato.
Quindi il riferimento alla morte di Giulio Regeni, il ricercatore friulano ucciso a Il Cairo: “In queste ultime settimane abbiamo attraversato eventi tristi per il nostro Paese. Dalla strage di Dacca alla sciagura ferroviaria in Puglia, alla strage di Nizza: tanti nostri concittadini hanno perso la vita o sono ancora alle prese con le conseguenze di quegli eventi. A essi si aggiunge la barbara uccisione di Giulio Regeni“.
“In Europa siamo interpellati ogni giorno dal terrorismo, dalle periferie del mondo – ha affermato Mattarella -. Il sentimento di paura non si può ignorare, va rispettato, così come la sicurezza è un’esigenza del mondo civile“. ”
“Dovere dello Stato e delle istituzioni, come ricordai anche nel mio discorso di insediamento, è quello di assicurare la serenità dei cittadini. Il terrorismo – ha aggiunto Mattarella – si può sconfiggere con sempre più ampia collaborazione fra gli Stati, superando le inerzie a condividere informazioni“.
Il Capo dello Stato è poi passato a parlare del referendum costituzionale: “In queste settimane a proposito della data e del cosiddetto spacchettamento del referendum mi è parso di assistere a discussioni un po’ surreali, quasi sulla scia della caccia ai Pokémon”.
“A fronte di una tale richiesta, laddove vi fosse stata – ha affermato Mattarella – soltanto la Corte di cassazione avrebbe potuto decidere sulla formulazione dei quesiti e rigorosamente in base a valutazioni giuridiche, non a considerazioni politiche. Si è detto che vi sarebbe stato uno spostamento della data di celebrazione del referendum“.
Qualcuno ha anche invitato perentoriamente a comunicarne la data. La data del referendum non è stabilita per il semplice fatto che non è ancora possibile farlo”.