Titola “La rissa dell’estate” il sito di gossip più famoso, Dagospia, parlando di quello che è successo dietro le quinte del programma Mediaset “Tu si que vales” che si sta registrando in questi giorni.
Il giornalista Alberto Dandolo si trovava negli studi per incontrare Maria De Filippi e quando ha incrociato Belen è successo di tutto. Lei, non appena ha collegato chi fosse, lo ha aggredito: “L’ho incontrata nei corridoi, ho fatto per darle la mano e lei è esplosa: ‘Ma tu sei Dandolo, sei un pezzo di m….’, e via con altri insulti irripetibili. Ha iniziato a urlare come una matta, poi mi ha dato due calci negli stinchi, mi ha graffiato sulle braccia, strappato il cellulare per scagliarlo a terra. Quindi ha chiamato i bodyguard, che mi hanno costretto a cancellare il file audio”, ha raccontato il giornalista a Dagospia.
A quanto pare per dividerli sarebbe pure intervenuta Maria De Filippi, aiutata anche da Mara Venier. Ma la storia non è finita qui. Dopo la solidarietà delle rete, su Twitter è diventato di tendenza l’hashtag #JeSuisDandolo, il giornalista ha affidato a Facebook una lunga lettera indirizzata alla modella argentina, nella quale le dà il suo “addio”.
Ecco cosa ha scritto:
“LETTERA A BELEN” : Gentile Maria Belen Rodriguez Cozzani,
oggi mi si stringe il cuore a pensare che queste saranno le ultime parole che ti dedico, avendo deciso di dirti “addio” per sempre. Eh si, mia adorata Lady Pampa…,dopo l’ inaspettata aggressione fisica e verbale che ieri mi hai pubblicamente riservato, ho scelto di fare un passo indiero e salvarti. Salvarti dall’ idea che tu, un tempo sprovveduta e ambiziosa “morta di fama”, hai oggi di te stessa. Solo facendo calare un prolungato silenzio su di te, sui tuoi presunti valzer amorosi e sulla tua carriera pregna di talento, forse potrai riappropriarti di quel principio di realta’ dal quale ti sei violentemente sganciata. Le parole, diceva il mio professore di Filosofia Teoretica Eugenio Mazzarella, “sono cose e hanno un peso”. E quelle che tu ieri hai riservato a me, alla mia disgraziata carriera e soprattutto a mia madre avranno un peso, ma in altre sedi. Ma dalle stesse ho capito anche che tu non hai inteso che nel corso di questi anni io non ho mai scritto di te. Ho scritto semplicemente della tua rappresentazione pubblica. Ero e sono interessato non alla tua vita ma ai meccanismi, spesso da te sapientemente messi in atto, che regolano la mediaticita’ del personaggio Belen. Non della persona. Ma, purtroppo, ieri ho avuto chiara consapevolezza che tu stai facendo coincidere,forse per superficialita’ o forse per radicata ignoranza, vita e finzione, persona e personaggio, realta’ e rappresentazione. E quindi ho il dovere di regalarti il mio oblio. Lo faccio per te, augurandomi che il silenzio ti aiuti a riappropriarti ti te stessa. Tutto cio’ ora ti apparira’ una vittoria. Ma poi, cara Maria Belen, arriveranno tempi bui. Quando diminueranno copertine e interviste, quando i giornalisti e i paparazzi non ti cercheranno piu’, quando il botox lascera’ spazio alla chirurgia…beh…li’ avrai un cedimento. E io mi auguro che in quei terribili istanti quella corte dei miracoli che oggi ti circonda, non ti abbandoni. E continui ad esserti vicino, adularti e viziarti. Spero col cuore che quando ritornerai “persona” chi ti e’ accanto non fugga da te a gambe levate assieme al tuo “personaggio”. Suerte chica!
Alberto Dandolo. Ps: ringrazio per la foto (di sotto) e per la pubblicazione di questa lettera su Dagospia (www.dagospia.com) l’amico e collega Riccardo Panzetta
La vicenda sarà veramente chiusa?