ore 22.45 – ULTIMORA: Arrestato un 16enne di origini afghane. Era amico di Ali Sonboly, autore della strage di Monaco, lo avrebbe conosciuto nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Monaco e in prossimità della strage gli avrebbe fornito aiuto informatico nella preparazione del cosiddetto “messaggio trappola” pubblicato su Facebook per attirare più gente possibile nel fast food. Gli investigatori ritengono che le sue dichiarazioni dopo la strage siano contraddittorie e che possa essere stato a conoscenza del piano stragista di Sonboly.
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Il killer di Monaco, il 18enne Ali Sonboly, responsabile dell’uccisione di nove persone “preparava il suo folle gesto da un anno”. È stata la polizia bavarese a renderlo noto, precisando però che dietro la strage “non c’è alcuna motivazione politica né spinte dall’estero. L’attentatore non ha neppure scelto specificamente le sue vittime”.
Secondo quanto riferito dal ministro dell’Interno bavarese, Joachim Herrmann, il 18enne tedesco-iraniano, oltre ad aver raccolto materiali sulle stragi del passato, era andato a visitare Winnenden, la località del sudest della Germania dove nel 2009 un 17enne uccise 15 persone nella sua ex scuola.
Nessuna delle vittime di Ali Sonboly, però, era nella sua stessa classe, un liceo tecnico, procuratore capo di Monaco Thomas Steinkraus che ha poi spiegato: “Nessuna informazione verrà negata alla stampa sul caso“. E come trapelato già nella giornata della strage, alla base dell’attacco potrebbero esserci anche episodi di bullismo subiti dal killer al liceo.
Sonboly era stato oggetto di bullismo da parte dei suoi compagni di classe nel 2012. Il ragazzo era stato ricoverato nel 2015 per due mesi in una struttura sanitaria per problemi di sociopatia e difficoltà relazionali. Ali aveva scritto un “manifesto”, una specie di testamento.
Emerge inoltre come l’attentatore di Monaco fosse decisamente ispirato, se non ossessionato, nella sua azione da Anders Breivik. Secondo lo Sueddeutsche Zeitung, il suo pc era pieno di immagini dell’attentatore di Utoya ed il suo “manifesto”. Venerdì era infatti il giorno del quinto anniversario della strage di Utoya.
Sonboly ha inoltre usato a Monaco la stessa pistola utilizzata a Utoya da Breivik, una Glock 17 calibro 9. Se la sarebbe procurata online su “darknet”, senza dover fornire alcuna informazione sulla sua identità. La pistola Glock, hanno spiegato investigatori al quotidiano bavarese, era un’arma “ricondizionata” nel 2014 ed arrivava dalla Slovacchia.