La Turchia dichiara lo stato di emergenza per 3 mesi. Ad annunciarlo è direttamente Recp Tayyp Erdogan in un discorso alla nazione.
Il presidente turco, durante un’intervista rilasciata poco prima, aveva ipotizzato la presenza di “altri Paesi” nel fallito golpe, oltre alla “mente” rappresentata da Fethullah Gulen e la sua rete. “Una metastasi da eliminare”, è stata definita da Erdogan.
“Si tratta di una misura che serve a fornire una risposta rapida alla minaccia terroristica e garantire la democrazia”, e invita “il popolo e il mondo dell’economia a non preoccuparsi, perché la Turchia uscirà da questa situazione ancora più forte” ha spiegato Erdogan parlando dello stato di emergenza.
Intanto, fin qui, sono quasi 60mila le epurazioni e 10mila gli arresti. Il ministero dell’Istruzione ha sospeso altri 6.538 dipendenti, dopo i 15.200 già allontanati martedì e i 21mila a cui era stata tolta la licenza per insegnare nelle scuole private. Colpite anche le strutture, con l’annuncio di 626 scuole “pro-Gulen” di cui è stata avviata la chiusura.