La nave di Medici senza frontiere, Acquarius, impegnata in operazioni di soccorso nel Mediterraneo, ha recuperato 22 cadaveri dopo avere tratto in salvo 209 migranti al largo delle coste libiche. Ventuno vittime sono donne. Sono stati trasferiti a bordo della nave Aquarius 177 uomini e 32 donne, tra cui 2 donne incinte e 50 bambini, di cui 45 non accompagnati.
La nave di Msf, che ha soccorso due gommoni in difficoltà, è attesa per venerdì nel porto di Trapani.
“Quando la nostra equipe si è avvicinata al primo gommone, ha visto dei cadaveri che giacevano sul fondo dell’imbarcazione in una pozza di carburante – ha detto Jens Pagotto, capo missione di Msf per le operazioni di ricerca e soccorso -. I sopravvissuti hanno passato diverse ore a bordo con i cadaveri. Molti di loro sono troppo traumatizzati per riuscire a raccontare quanto accaduto. Non è ancora chiaro come queste donne siano decedute.”
“Quello che è chiaro è che questa perdita di vite non era necessaria ed è il risultato di una risposta globale insufficiente e inadeguata a questa crisi”, ha aggiunto Pagotto. “Le politiche attuali, che puntano a tenere le persone lontane, non stanno funzionando. Quante altre vite dobbiamo perdere in mare prima che le persone che necessitano di assistenza e protezione abbiano un’alternativa più sicura?”, ha concluso.