Un uomo “politicamente scorretto“. Così si definisce Edoardo Bennato durante l’incontro con i giornalisti, a pochi minuti dalla fine del concerto organizzato ieri al centro commerciale Forum di Palermo. Ad attenderlo i suoi fan, quelli storici, che di “Il gatto e la volpe” e “Sono solo canzonette” non si stancano davvero mai e cantano a squarciagola i brani del mitico Bennato. Il noto cantautore – che qualche giorno fa ha partecipato a “Lampedus’amore”, premio dedicato alla giornalista Cristiana Matano – ha regalato una serata rock al pubblico palermitano, presentando il suo album “Pronti a salpare“, uscito lo scorso ottobre.
Un disco che però non ha avuto il successo sperato, abbandonato negli scaffali dei negozi. Al suo interno 14 i brani in cui Bennato fotografa con la sua caratteristica ironia diversi aspetti della nostra società tra cui politica, famiglia, figli, futuro, amore, menzogna senza mai dimenticare le proprie radici. “Siamo tutti allarmati dalle emergenze che sentiamo ai telegiornali, il mondo è davvero subbuglio”. Bennato fa una distinzione e parla di “famiglia umana adulta” e “famiglia umana bambina”: la prima frequenta il Nord del pianeta, mentre la seconda vive tra i due Tropici, in cerca di luoghi più ospitali. Un parallelismo che il cantante ha spiegato non solo ai giornalisti presenti ma anche al pubblico incontrato a Lampedusa qualche giorno fa. “A Crocetta piacque molto questa mia definizione. È evidente che in Europa, in Canada o in Svezia c’è una famiglia umana adulta, evoluta dal punto di vista tecnologico. Ed è un dato di fatto che ci sia una famiglia umana bambina, dove tutto questo non c’è”.
Problematiche sociali e politiche che stanno fortemente a cuore al cantautore campano. “I bambini sono completamente irresponsabili di tutto ciò che accade oggi e la causa siamo noi. Il mondo è cambiato, non è più un sommergibile. Adesso il nostro pianeta è come una nave: se c’è una falla va a fondo tutta la nave. I problemi e le emergenze riguardano anche noi, fortunatamente le canzoni che scrivo mi danno la possibilità di non essere troppo didascalico e retorico, soprattutto l’album “Pronti a Salpare”. Un invito a essere più responsabili, perchè il futuro dei nostri figli dipende da noi. Tutto ciò che dico – e lo sottolineo – è politicamente scorretto“.
Bennato tornerà in Sicilia a settembre, in occasione del Cous Cous Fest. Una terra che gli ricorda sempre più la sua Napoli, la città dove nacque 70 anni fa. “Mi trovo in uno dei posti più belli del mondo, la Sicilia – ha concluso – A parte la natura, amo i siciliani, la loro umiltà, la lealtà, la capacità di ascoltare gli altri. Penso che ci sia lealtà anche in un povero disperato che va a fare le rapine e ha tre figli a casa. Amo la mia città, ma Napoli in certe aree è veramente pericolosa. A Palermo invece non mi sento in pericolo. Essere siciliani significa avere un approccio diverso con gli altri, è questa la salvezza della Sicilia”.