La Turchia si risveglia dopo una nottata in cui l’esercito ha tentato un colpo di Stato per rovesciare il governo del presidente Erdogan: un gesto quello del golpe già avvenuto in passato, ma che per la prima volta termina con un fallimento.
>IL QUADRO POLITICO TURCO E I MOTIVI DEL GOLPE
A guidare sul piano operativo il tentato golpe (secondo le agenzie Dogus e Anadolu) è stato Muharrem Kose, colonello delle forze armate e membro di rilievo dello Stato maggiore turco fino al marzo scorso – poi rimosso. Sotto il suo comando avrebbero agito altri 29 colonnelli e 5 generali di vario rango (arrestati e rimossi dai rispettivi incarichi nelle scorse ore) e diverse migliaia di soldati.
Le fonti governative turche, però, intenderebbero attribuire il ruolo di ispiratore del golpe a Fethullah Gulen, 75 anni, Imam, uomo dai principi democratici e oppositore politico di Erdogan dal 2013 (anno di uno scandalo corruzione nel governo turco).
Gulen (residente negli Stati Uniti dal 1999 a Saylorsburg, Pennsylvania, in uno stato di esilio auto-imposto) avrebbe approfittato delle tante fondazioni e pubbliche relazioni possedute per sostenere la propria opposizione ad Erdogan. Gulen però ha subito respinto tale ruolo, condannando fermamente il gesto del golpe.