Adesso l’Alzheimer fa meno paura: la Flinders University di Adelaide, in Australia, in collaborazione con l’Institute of Molecular Medicine e dell’University of California, sta sviluppando un vaccino contro la malattia degenerativa. Entro il 2018 sono previsti i primi test sperimentali sugli esseri umani. Lo studio medico in oggetto è stato pubblicato sulla rivista Nature.
Nello specifico, il vaccino sarà in grado di contrastare la demenza nei suoi stadi iniziali, al presentarsi dei primi sintomi, andando a colpire le proteine beta amiloidi degradate che “bloccano” e danneggiano i neuroni del cervello. Il vaccino consentirà al sistema immunitario di rilasciare anticorpi in grado di legarsi alle proteine “cattive”, per poi “trascinarle” lontano dal cervello, dove non potranno nuocere alle attività cognitive.
Secondo le stime più recenti sono circa 25 milioni le persone che nel mondo che soffrono del morbo di Alzheimer. “I farmaci sviluppati finora – spiega Nikolai Petrovsky, leader del team di ricerca – non sono abbastanza forti, inducono i giusti anticorpi ma a livelli troppo bassi”. Secondo lo scienziato il nuovo farmaco avrà efficace soltanto se somministrato quando la malattia non ha ancora raggiunto lo stadio avanzato, ma risulterà efficace “in un momento in cui è ancora possibile invertirne lo sviluppo”.
Sarà somministrato “a tutti i pazienti che hanno superato i 50 anni, in modo da immunizzarli prima che insorga la malattia” conclude.