Alex Schwazer è intervenuto nuovamente in conferenza stampa a Vipiteno, per esporre le proprie mosse future sul piano legale e respingere ancora una volta le accuse di doping.
Schwazer ha dichiarato: “Non ho tanto da dire. Continuo ad allenarmi come sempre perché per vincere le Olimpiadi non ho bisogno di doping né di una giornata di grazia, ma di semplice allenamento. Ma forse per qualcuno chiedo troppo. Io non mi sono dopato, quindi questa sostanza o qualcuno me l’ha somministrata nei giorni prima oppure la provetta è stata manipolata.
Poi ha aggiunto: “Sono 4 anni che mi preparo per Rio. Se tra un anno mi danno ragione non mi frega niente, voglio giustizia ora perché merito di andare alle Olimpiadi”.
Dure, invece, le accuse di Sandro Donati alla federazione internazionale (accusata di volere “spazzare via un atleta ed un lavoro mio e suo”) e l’attuale direttore della marcia mondiale Maurizio Damilano, accusato da Donati di “pressioni e ostilità” soprattutto in riferimento ai mondiali di marcia di Roma, gara del rientro di Schwazer.
Il legale ha invece esposto le azioni future sul piano giudiziario: è stato chiesto, infatti, l’esame del DNA sul campione di urina, un esposto in procura con l’ipotesi di frode sportiva e il ricorso urgente al Tas di Losanna. Tra 4 giorni scade il termine ultimo per la presentazione della lista degli atleti iscritti a Rio 2016