L’Fmi rivede al ribasso le stime per il Pil 2016 a sotto l’1% e a circa l’1% nel 2017, rispetto al +1,1% e al +1,3% stimato in precedenza. È l’effetto Brexit sulla crescita italiana.
Secondo il Fondo monetario internazionale, “L’economia italiana sta recuperando gradualmente”, la crescita è “modesta” e i rischi al ribasso sono aumentati. Roma deve agire sul fronte delle banche che con i loro 360 miliardi di euro di crediti deteriorati nei bilanci frenano gli investimenti e la crescita.
” Riteniamo che il contesto normativo attuale” offra “abbastanza flessibilità” dichiara Rishi Goyal, il capo della missione per l’Italia del Fmi, sottolineando però che “stiamo parlando di un sostegno governativo in caso” di emergenza, “se si materializzassero eventi” in grado di mettere la stabilità finanziaria a rischio.
Il Fondo riconosce gli sforzi e l’impegno del governo a intervenire sulle banche e sulle riforme con una “strategia” su più fronti per “aumentare il potenziale di crescita e sostenere la ripresa”. E auspica che gli sforzi continuino.
Immediato arriva il commento del premier italiano Matteo Renzi: “Il dato di fatto della Brexit è un rallentamento dell’economia europea ma io sono convinto che farà più male a loro che a noi”.
“Noi – ha quindi aggiunto il premier – ad esempio stiamo provando con Beppe Sala a portare a Milano un po’ di istituzioni finanziarie che sono a Londra”.
Immagine Presidenza del Consiglio dei Ministri.