La conta delle vittime di incidenti ferroviari avvenuti in Italia dall’inizio del 2009 è impietosa. Ad oggi, infatti, si ricordano 120 incidenti, 74 morti e 256 feriti tra macchinisti, altri ferrovieri, viaggiatori e semplici cittadini. Sono i dati registrati dal portale che Macchinistisicuri.info che cita tra le cause note delle tragedie: l’usura dei deviatoi, le frane sui binari, lo stato carente di manutenzione dell’infrastruttura, i ganci che si rompono e, ovviamente la noncuranza delle persone che attraversano il passaggio a livello quando è chiuso.
L’incidente ferroviario più grave in assoluto in Italia risale al 2 marzo 1944, quando a Balvano (Potenza) il treno Salerno-Potenza si bloccò in galleria e 526 persone morirono asfissiate. Nel ’97 a Piacenza, il treno Pendolino (Etr 460) deraglia a 300 metri dalla stazione: 8 morti e 29 feriti. Fra i viaggiatori rimasti illesi il Presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga.
A Rometta Marea (ME), il treno Palermo-Venezia deraglia causando la morte di 8 persone. Un treno interregionale e un convoglio merci con putrelle di acciaio si scontrano frontalmente a pochi passi dalla stazione di Bolognina di Crevalcore, sulla linea Bologna-Verona a binario unico. I morti furono 17, i feriti 15.
Due vagoni contenenti gas esplodono vicino alla stazione di Viareggio, quando il treno merci, che proveniva da La Spezia in direzione Pisa, deraglia. L’esplosione investe le case circostanti: 32 morti, molti dei quali muoiono in seguito per le ustioni e le lesioni riportate.
Negli ultimi anni invece si ricordano ina frana che ha provoca il deragliamento di un ATR 100 del treno regionale 108 della SAD che stava percorrendo la ferrovia della Val Venosta.