Matteo Renzi è intervenuto quest’oggi all’evento di Fondazione Corriere della Sera, trattando di vari temi di politica interna e di economia.
Sul tema banche (oggi la riunione dell’Eurogruppo a Bruxelles), ha affermato: “A mio giudizio il problema non sono le banche italiane, sono molto più preoccupato dei derivati delle banche di altri paesi, non dei debiti incagliati delle nostre banche. Ci sono tutte le condizioni, ma il problema del credito in Ue è un problema che riguarda l’approccio da seguire”.
E poi ribadisce: “É fondamentale che le banche si fondano, in particolare le banche popolari. Noi vogliamo che i correntisti siano al sicuro”.
Il presidente del Consiglio è poi tornato sugli ormai consueti temi del Referendum costituzionale e sulla legge elettorale: “Non è possibile fare un referendum a la carte: a mio avviso lo spacchettamento non sta in piedi. É in ballo la Costituzione e i giuristi dicono che non si può fare”. E poi; quando sarà la data? “Deciderà la Corte dei Conti ovviamente, non io, ma se ci affidiamo alle leggi… a naso sarà il 6 novembre”.
E sulla legge elettorale: “Se il Parlamento è in condizioni di farne un’altra si accomodino pure; noi quando siamo arrivati non c’era una legge. Anzi, siam partiti da qui, da una legge che il suo ideatore definì Porcellum. Oggi c’è un sistema che funziona. Alcuni dicono con paura che vincereranno gli altri. Sì è vero: vinceranno gli altri; si chiama democrazia”.