Si allunga a dismisura la scia di sangue e violenza negli Usa dove a Dallas cinque agenti di polizia sono stati uccisi dai colpi di cecchini che avrebbero sparato da una posizione elevata durante una manifestazione contro le uccisioni di afroamericani. Il capo della polizia della città ha precisato in una nota che gli agenti colpiti sarebbero in tutto una decina.
Due di questi sarebbero stati sottoposti ad intervento chirurgico in ospedale, altri tre verserebbero in condizioni critiche (tra loro anche due donne poliziotto, secondo il sindaco Mike Rawlings). La sparatoria è infuriata attorno alle 8.45 ora locale ed è stata anche ripresa dalle tv.
La polizia di Dallas ha in seguito annunciato di aver fermato tre uomini sospetti, ma al momento non ci sarebbero segni di possibili legami tra l’attacco e gruppi terroristici internazionali. Il New York Times, invece, afferma (versione poi confermata) che tutte le vittime sarebbero state uccise Micah Xavier Johnson, ex membro dell’Army Reserve (le forze di riserva dell’esercito), che ha prestato servizio anche in Afghanistan, ucciso dalla polizia tramite un robot in un conflitto a fuoco dopo essersi asserragliato per ore in un parcheggio.
L’allarme si è poi spostato a Capitol Hill a Washington (sede del Congresso) dove sarebbe stata avvistata una donna armata, allarme poi rivelatosi infondato. Intanto si registra un episodio di violenza simile a quello di Dallas in un sobborgo di Atlanta, in Georgia e un’altro caso a Ballwin nei pressi di St. Louis.
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, presente a Varsavia per i lavori del vertice della Nato tornerà a Washington domenica, terminando in anticipo la propria visita diplomatica in Europa e recando a Dallas nei prossimi giorni.
Questo il video postato su Facebook da un testimone oculare dell’accaduto, Michael Kevin Batista di Dallas:
Il capo della polizia locale inoltre ha affermato che l’intenzione dichiarata di uno dei sospetti era colpire gente “bianca” e in particolare modo poliziotti “bianchi” (in quanto arrabbiato per i recenti casi di cronaca). Poi ha aggiunto: “La polizia non sente di essere supportata in molte giornate; non rendiamo questa giornata una situazione normale (letteralmente “most days”, nel senso di comune – abitudinaria, ndr.).
Uno dei due si è presentato spontaneamente alle autorità, gli altri sono stati fermato dopo uno scontro a fuoco con le forze speciali della polizia, ha precisato il Dipartimento di polizia su Twitter. La polizia ha detto anche di aver “scoperto un pacco sospetto nel luogo dove si trovava il (secondo) sospetto“, aggiungendo che gli artificieri stanno lavorando sul posto.
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“Abbiamo attacchi come questi, ancora più letali, quando ci sono in giro armi così potenti. Anche di questo dovremo discutere nei prossimi giorni”, ha detto il Presidente Obama, dal vertice Nato di Varsavia. “La violenza contro le forze dell’ordine non può mai essere giustificata”, ha continuato Obama definendo l’attacco di Dallas “odioso, premeditato e disprezzabile“.
Poco prima, dopo la morte dell’afroamericano Philand Castile, colpito a morte da un poliziotto in Minnesota, su Facebook era arrivata la condanna di Obama: “Le sparatorie non sono episodi isolati, ma sono sintomo delle ampie sfide sul nostro sistema di giustizia penale, sulle disparità razziali, e della mancanza di fiducia tra le forze dell’ordine e le comunità”.
“Ammettere che abbiamo un grave problema non contraddice assolutamente il rispetto e l’apprezzamento che abbiamo per la stragrande maggioranza degli agenti di polizia. Si tratta di una sfida al nostro sistema di giustizia, alle disparità razziali che emergono nel nostro sistema anno dopo anno”, ha aggiunto Obama.
Per il presidente statunitense “possiamo e dobbiamo fare meglio per stabilire le migliori pratiche che possano ridurre l’apparenza o la realtà di discriminazioni razziali nella polizia. Tutti gli americani dovrebbero essere preoccupati. Molti cittadini sentono che non sono trattati allo stesso modo per il colore della loro pelle”, ha concluso.
Foto da Twitter