Milano, 11 arresti per associazione a delinquere | Tra le accuse, la gestione dei padiglioni di Expo

di Redazione

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Milano, 11 arresti per associazione a delinquere | Tra le accuse, la gestione dei padiglioni di Expo

| mercoledì 06 Luglio 2016 - 09:13

Si è chiusa un’operazione della Guardia di Finanza di Milano, che ha eseguito 11 misure cautelari (sette in carcere e quattro ai domiciliari) nell’ambito di un’inchiesta legata alla gestione dei padiglioni di Expo, con annessi sequestri di beni per diversi milioni di euro.

Le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata a fatture false e altri reati tributari, appropriazione indebita e riciclaggio con l’aggravante di aver agito per favorire Cosa Nostra, con particolare riferimento alla “famiglia” di Pietraperzia (Enna).

Nel mirino degli inquirenti (guidati dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini) è finito il il consorzio di cooperative Dominus scarl (amministrato da Giuseppe Nastasi e Liborio Pace), che ha realizzato il Palazzo Congressi, l’Auditorium, i padiglioni della Francia e del Qatar e della Guinea, nonché lo stand Birra Poretti all’Expo Milano 2015.

Tra gli arrestati vi è anche è un avvocato di Caltanissetta, Danilo Tipo, fino a pochi mesi fa presidente della Camera Penale, difensore in importanti processi di mafia (come quello sulla strage di Capaci). Non sono al momento indagati rappresentati di Fiera Milano spa e nella controllata Nolostand spa, alle quali la procura, peròm addebita una “censurabile sottovalutazione” nella gestione degli appalti.

In conferenza stampa, le parole del procuratore capo Francesco Greco: “Questa operazione dimostra ancora una volta i legami fra aziende e organizzazioni criminali, anche attraverso la creazione di fondi neri. Ma c’è qualcosa di più: oltre ad una gestione disinvolta, questo gruppo di aziende si era inserito nelle gare d’appalto pubbliche e la procura ha chiesto che una di queste società venga commissariata. Si tratta di un episodio inquietante: le indagini sono ancora in corso”.

Le parole di Ilda Boccassini: “É necessario garantire un processo rapido, anche se ovviamente siamo ancora in una prima fase del procedimento. La Guardia di Finanza sta sentendo gli operai. Si tratta di un’operazione che dimostra ancora una volta le infiltrazioni della Mafia sul territorio; tale operazione non sarebbe stata possibile senza la collaborazione di varie banche e autorità estere, al fine di rintracciare i capitali oggetto di false fatturazioni”.

Il sindaco Beppe Sala, ex commissario Expo: “La battaglia per la legalità non deve fermarsi mai, a tutela dei cittadini e delle istituzioni e sosteniamo ogni azione degli organi dello Stato in tal senso. Abbiamo lavorato e stiamo lavorando per proteggere Milano dalle infiltrazioni malavitose e dai rischi di corruzione. Risultati importanti sono stati ottenuti, ma la forza delle organizzazioni criminali non può essere sottovalutata nemmeno per un momento”.

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