È morto annegato Beau Solomon, lo studente americano trovato nel Tevere, a Roma. È quanto emerge dall’autopsia. L’acqua trovata nei suoi polmoni dimostra che il giovane era vivo quando è stato spinto nel fiume e le ferite trovate sulla sua testa sono con tutta probabilità dovute ai massi che, proprio all’altezza di Ponte Garibaldi, dove Solomon è caduto nel Tevere, affiorano dall’acqua provocando delle rapide.
Gli esperti dell’Istituto di medicina legale dell’Università La Sapienza di Roma hanno effettuato una serie di esami tossicologici, anche per avere certezza che Solomon, come detto da alcuni testimoni, fosse ubriaco al momento dell’omicidio. Ma per avere tutti i risultati ci vorrà qualche giorno.
Giovedì nel carcere di Regina Coeli si terrà l’interrogatorio di garanzia per la convalida del fermo di Massimo Galioto, il senza fissa dimora che ha ammesso di aver litigato con il giovane ed è stato visto spingerlo nel Tevere da due testimoni, arrestato con l’accusa di omicidio volontario aggravato da futili motivi.
Stamattina Papa Francesco ha voluto incontrare i genitori del ragazzo in Vaticano.