“Una morta lenta e atroce”: è questo l’esito dell’autopsia sui nove italiani uccisi venerdì nell’attentato a un ristorante di Dacca, in Bangladesh. Gli esami autoptici eseguiti al policlinico Gemelli di Roma hanno infatti evidenziato segni di torture, tagli provocati da armi affilate (forse machete), mutilazioni, tracce di proiettili e di esplosivo.
Non ci sarebbe sulle salme invece alcun segno di un “colpo di grazia”.
Le ferite sui corpi dimostrano che i terroristi hanno infierito sulle vittime per provocare una morte lenta.