In Austria le elezioni presidenziali sono da rifare. È stato invalidato, infatti, il risultato del voto dello scorso 22 maggio.
Lo ha annunciato la Corte costituzionale austriaca, secondo cui il ballottaggio va rifatto. Era stato il partito di estrema destra Fpoe a presentare ricorso per contestare i risultati delle urne, dove il verde Alexander Van der Bellen aveva prevalso per pochissimo sull’euroscettico Norbert Hofer, con uno scarto di meno di un punto percentuale, pari a circa 30mila voti. Il nuovo voto si dovrebbe tenere il 18 settembre.
Il Fpoe e il suo leader, Christian Strache, avevano denunciato un’ampia serie di irregolarità nel conteggio dei voti (in particolare quelli giunti per posta), sebbene non avesse portato prove di brogli. Nelle scorse settimane, il tribunale ha ascoltato circa 90 testimoni, tra cui membri dei seggi di tutto il Paese. Molti di essi hanno ammesso che non sia stata rispettata appieno la legge elettorale, in particolare nei tempi e nei modi del conteggio dei voti per posta.