La Direzione Investigativa Antimafia di Bologna ha confiscato beni mobili ed immobili, per un valore complessivo di oltre 3 milioni di euro, a Francesco Grande Aracri, sessantaduenne pregiudicato, originario di Cutro (KR) ma residente a Brescello (RE).
Sono stati sequestrati e confiscati, oltre a diversi rapporti finanziari, 20 immobili, 6 società e 2 automezzi. All’operazione hanno partecipato anche militari della Guardia di Finanza di Reggio Emilia.
Francesco Grande Aracri , trasferitosi nel 1987 a Brescello, dove ha svolto attività d’impresa nel settore edile, è fratello del più noto Nicolino, quest’ultimo al vertice dell’omonima cosca, i cui presunti affiliati risultano oggi imputati nel noto processo “Aemilia”.
Lo stesso, nel tempo, è stato coinvolto in diverse vicende penali, riportando, tra l’altro una condanna, divenuta definitiva nel 2008, per associazione mafiosa. Nella sentenza dell’epoca, a suo carico, si legge tra l’altro che “sovrintendendo e dirigendo l’attività dei correi, a una associazione mafiosa, il clan Grande Aracri, operante in Reggio Emilia e provincia, dedita alla consumazione di estorsioni in danno di esercizi pubblici e privati e imprenditori nonché alla emissione di fatture per operazioni parzialmente o totalmente inesistenti nei confronti di imprenditori edili…dirimeva le controversie insorte, garantendo l’intervento associativo in caso di illeciti commessi ai danni di persone protette dal clan”.