Folla e commozione ai funerali di Bud Spencer. Un grande e caloroso applauso ha salutato il feretro di Carlo Pedersoli nella Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo a Roma, dove si sono svolti i funerali.
Al termine delle esequie, il feretro è stato preceduto da una sua gigantografia e accompagnato dalle note di “Dune Buggy”, la canzone degli Oliver Onions resa famosa in Italia dai suoi film.
Mercoledì in tanti erano presenti alla camera ardente allestita nella sala Promoteca del Campidoglio per il gigante buono del cinema, morto lunedì all’età di 86 anni. Anche il Washington Post ha voluto omaggiare l’attore italiano con un articolo.
Presente Terence Hill che è entrato da una scala laterale per evitare l’assedio delle telecamere. Tra gli altri, Dario Argento, Nino Benvenuti, Giovanna Ralli e i fratelli Vanzina.
All’interno della chiesa, addobbata con fiori bianchi e azzurri, sotto l’altare sono stati posti i gonfaloni del Coni e del Comune di Roma.
Durante il funerale, toccante il ricordo di Franco Nero, che ha letto la Preghiera degli artisti, quello del figlio Giuseppe (che ha ricordato il clima di gioia della vera e propria famiglia allargata formata “tutti gli attori che hanno lavorato con lui e dal pubblico che non ha mai smesso di volergli bene”).
Poi il ricordo di Terence Hill: “Bud ripeteva sempre “ma non abbiamo mai litigato”, e la ripeteva continuamente. Quando mi hanno comunicato che Bud era andato via io ero ad Almeria, in Spagna, nello stesso punto dove ci siamo incontrati la prima volta per girare il nostro primo film. E dopo la confusione e il dolore, è arrivata una sensazione di calma, quasi di gioia: ho capito che la vita è eterna e che per questo Bud la viveva con gioia. Sono certo che quando lo incontrerò, mi verra’ incontro e mi dirà: ‘ma non abbiamo mai litigato'”.